Ancora una soddisfacente vittoria messa a segno dall'ANIEF sull'assoluta validità abilitante del diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002: il Consiglio di Stato, con l'ordinanza n. 1100/2014, dà ragione ai docenti che si sono rivolti con fiducia al nostro sindacato e conferma il loro pieno diritto a partecipare alle prove per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità ribadendo che il titolo posseduto è “abilitante a tutti gli effetti”.

Avvalendosi della grande professionalità e della competenza degli Avvocati Sergio Galleano e Tiziana Sponga, l'ANIEF ottiene piena tutela in favore dei diplomati magistrale cui il MIUR voleva negare la possibilità di arricchire il proprio bagaglio culturale e la propria esperienza frequentando i percorsi formativi sul sostegno istituiti presso le università italiane. Il Consiglio di Stato, in totale accordo con quanto da sempre sostenuto dal nostro sindacato, ha confermato che le determinazioni del MIUR sono in pieno contrasto “con la validità del diploma magistrale conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002, diploma riconosciuto dalle vigenti disposizioni come abilitante a tutti gli effetti”; per questo motivo, rilevando l'effettivo e grave pregiudizio che deriverebbe dalla definitiva esclusione dei diplomati magistrale dai citati percorsi di formazione, ha annullato l'ordinanza TAR Lazio n. 607/2014 che non concedeva la dovuta tutele cautelare ai ricorrenti e ha ordinato la trasmissione al TAR per una sollecita fissazione dell'udienza di merito.

L'ANIEF da subito si era attivata contro le inique decisioni ministeriali che con due note dello scorso dicembre aveva previsto che la partecipazione ai corsi di specializzazione per il sostegno “non può essere estesa anche ai docenti in possesso del solo diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02”. L'efficace azione di tutela posta in essere dal nostro sindacato, dunque, ha nuovamente ottenuto ragione ricordando per l'ennesima volta al Ministero dell'Istruzione che la normativa vigente va rispettata e che i diritti dei lavoratori della scuola non possono mai essere “cancellati con un colpo di spugna”.

I candidati in possesso del diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 che vorranno affidare all'ANIEF la tutela dei propri diritti e che hanno presentato regolare domanda di partecipazione al corso presso quegli atenei che ancora non hanno espletato le procedure di selezione, possono richiedere immediatamente le istruzioni operative per l'instaurazione del contenzioso inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Per approfondimenti:

Corsi di specializzazione per il sostegno: il Miur non ritiene abilitante il diploma magistrale conseguito prima dell’a.s. 2001/2002. ANIEF ricorre al TAR del Lazio

 

Le assurde logiche della burocrazia, il rapporto troppo alto tra organico di diritto e di fatto, prevarranno su quelle della funzionalità di un servizio pubblico essenziale quale è il diritto allo studio per gli alunni disabili. Nel prossimo biennio le regioni più penalizzate saranno Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia. Marcello Pacifico (Anief-Confedir): per evitare questo assurdo sbilanciamento sarebbe bastato tenere conto degli squilibri pregressi e applicare la percentuale del 70% rispetto all’organico regionale.

Gli errori del Ministero dell’Istruzione continuano a penalizzare le regioni del Sud: stavolta a rimetterci saranno gli alunni disabili, che nel prossimo biennio continueranno ad avere i loro insegnanti precari. Secondo quanto riportato dal quotidiano ‘Italia Oggi’, delle 22mila assunzioni di docenti sostegno programmate, attraverso il D.L. 104/13, addirittura l’80%, quasi 18mila, si effettueranno esclusivamente al Nord: a quelle del Centro rimarrà ben poco, ma soprattutto quelle del Sud rischiano di rimanere “a bocca asciutta”.

In alcune regioni, come Basilicata, Campania e Calabria, le immissioni in ruolo potrebbero infatti quasi saltare. Il motivo non sarebbe però quello che tutti possono immaginare, la mancanza di posti liberi, ma il rapporto troppo alto, attorno all’80%, tra organico di diritto e di fatto. Con il risultato che ancora una volta le assurde logiche della burocrazia prevarranno su quelle della funzionalità di un servizio pubblico essenziale quale è il diritto allo studio rivolto ai disabili.

Anief aveva annunciato questa possibilità già cinque mesi fa, denunciando la pubblicazione di “numeri pazzi al Miur sulla distribuzione dei nuovi posti in organico di diritto ai sensi del D.L. 104/13”. Il giovane sindacato era giunto a questa amara conclusione confrontando l’organico di sostegno di diritto e di fatto attivato nelle singole Regioni nel 2006/2007 e nel 2013/2014: dal confronto dei due organici, Anief aveva scoperto “che in questi sei anni non si è proceduto ad assumere in ruolo nel territorio regionale proporzionalmente ai criteri nazionali (aliquota 70%) fissati dal legislatore, per cui la situazione di partenza degli organici regionali appare squilibrata e falsata rispetto agli obiettivi di legge”.

Se si confrontano i dati programmatici delle assunzioni richieste dal Miur nel prossimo triennio – ha calcolato sempre l’Anief - si scopre che alla fine della ‘giostra’ Sud e Isole saranno nuovamente penalizzate perché avranno meno insegnanti di quelli che dovrebbero avere: ne mancheranno all’appello 881 in Sicilia, 710 in Campania, 382 in Puglia, 259 in Sardegna e 129 in Basilicata. E oggi questi dati diventano tangibili.

Proprio per evidenziare questa anomalia, Anief ha elaborato una nuova tabella, da dove risultano Regioni con organici stabilizzati superiori al 75% prima delle nuove assunzioni programmate (Campania con + 1.129) e Regioni con organici nettamente inferiori anche dopo le nuove assunzioni (Lombardia -1.191). Prevedendo che nel prossimo biennio, quando verranno assunti in ruolo prima 13.342 docenti di sostegno, nell’estate del 2014, e poi 8.895 in quella successiva, la forbice Nord–Sud sarebbe diventata ancora maggiore.

“È evidente – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – che il Meridione esce ancora una volta penalizzato dalle scelte cervellotiche del Ministero dell’Istruzione: per evitare questo sbilanciamento di assunzioni sarebbe bastato tenere conto degli squilibri pregressi e applicare la percentuale del 70% rispetto all’organico regionale”.

“Considerando poi che l’amministrazione su questo fronte è recidiva, poiché le assunzioni dovevano essere il doppio rispetto alle 26mila programmate in tre anni, per il Sud si preannuncia una vera beffa. Se le indiscrezioni della carta stampata dovessero rivelarsi corrette, nelle regioni con meno immissioni in ruolo si produrrà un servizio didattico contrassegnato da un’alta percentuale di docenti di sostegno che rimarranno precari. Costretti quasi sempre a cambiare scuola ogni anno e non garantendo quella continuità didattica che nel caso dell’apprendimento degli alunni disabili – conclude Pacifico – diventa elemento essenziale e cogente”.

Per approfondimenti:

Sostegno: numeri pazzi al Miur sulla distribuzione dei nuovi posti in organico di diritto ai sensi del D.L. 104/13

 

I giudici assegnano un docente con orario intero rispetto alle 9 ore settimanali inizialmente concordate. E compensano il danno provocato dall’amministrazione, che aveva negato il “supporto necessario a garantire la piena promozione dei bisogni di cura, di istruzione e di partecipazione a fasi di vita normale”: la didattica rinforzata non può essere solo nominale. Marcello Pacifico (presidente Anief): è davvero avvilente che si debba ricorrere al tribunale per far valere un diritto così macroscopico.

Agli alunni con disabilità grave va garantita la piena promozione dei bisogni di cura, di istruzione e di partecipazione di vita normale: a ribadirlo è il Tar della Sicilia, che con la sentenza 224/2014 ha stabilito che occorre assegnare il “sostegno didattico per l'intero orario di servizio settimanale del docente specializzato (rapporto 1:1), ossia per complessive 18 ore settimanali, così come espressamente richiesto dal Gruppo di Lavoro per l'Handicap (…) sulla base del Progetto Educativo Didattico Personalizzato (PEI)”.

Nell’esaminare il caso di un siciliano con un notevole handicap, i giudici amministrativi hanno appurato che “il quadro costituzionale e legislativo è nel senso della necessità per l’amministrazione di erogare il servizio didattico predisponendo, per l’ipotesi di disabilità, le misure di sostegno necessarie per evitare che il discente altrimenti fruisca solo nominalmente del percorso di istruzione”. Pertanto, la necessità di supporto didattico non può essere negata, in particolare, in presenza di uno “stato di disabilità grave”, accertato attraverso apposita “valutazione da parte del piano scolastico individualizzato, o di altro documento equipollente”, da cui emerge la “necessarietà di tale rapporto al fine della effettività della frequenza scolastica”.

I giudici, citando “i numerosissimi precedenti” che sono stati “sfavorevoli al Ministero resistente, che, ciononostante, continua, anno dopo anno scolastico, a reiterare provvedimenti all’evidenza non conformi alla normativa in materia di tutela dei disabili”, hanno in qualche modo voluto ‘bacchettare’ l’amministrazione scolastica, poiché “sulla questione centrale esisteva, già in epoca antecedente alla proposizione del ricorso, un orientamento assolutamente incontroverso della giurisprudenza amministrativa, anche di questo Tribunale, favorevole alla parte ricorrente”.

Per questi motivi, il Tar ha deciso che è al “Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca, a cui va imputata la responsabilità generale delle scelte gestionali poi effettuate dalle articolazioni periferiche dell'Amministrazione”. Specificando che “il danno è individuabile negli effetti che la, seppur temporanea, diminuzione delle ore di sostegno subita ha provocato sulla personalità del minore, privato del supporto necessario a garantire la piena promozione dei bisogni di cura, di istruzione e di partecipazione a fasi di vita “normale” e può essere quantificato, in via equitativa in € 1.000,00 (mille/00) per ogni mese (con riduzione proporzionale per la frazione) di mancanza dell’insegnante di sostegno nel rapporto 1/1 con decorrenza dalla notifica del ricorso in epigrafe e sino all’effettiva assegnazione”.

“Ancora una volta – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief, il sindacato che da quest’anno scolastico ha deciso di tutelare i diritti dei disabili con l’iniziativa ‘Sostegno: non un’ora di meno – il Ministero dell’Istruzione si rende protagonista di riduzioni immotivate di sostegno: determinando un'inaccettabile violazione del diritto all'istruzione degli alunni con disabilità. Il problema è che le ore di sostegno attivate dall’amministrazione, quindi la quantità di docenti specializzati nell’insegnamento ai disabili, non sono sufficienti a coprire il reale fabbisogno di questi alunni. Ed è davvero avvilente – conclude Pacifico - che si debba ricorrere ai giudici per far valere un diritto così macroscopico”.

Chi voglia coinvolgere le famiglie a ricorrere per garantire il diritto allo studio degli alunni disabili in tutto il territorio nazionale può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Per approfondimenti:

La sentenza n. 224/2014

‘Sostegno: non un'ora di meno!’ ANIEF promuove ricorsi gratuiti per l'immediata attivazione su tutto il territorio nazionale di ore di sostegno in deroga

 

Assegnato un docente con orario intero rispetto alle 9 ore settimanali, risarciti il contributo unificato e le spese legali, riconosciuti quattro mesi di indennizzo ai genitori in via equitativa per la giurisprudenza granitica che si è formata sul contenzioso.

Così il sindacato assiste le famiglie che si vedono ridotte le ore per i propri figli e ripristina il corretto organico di fatto con nuove assunzioni.

Se vuoi coinvolgere le famiglie e ricorrere per garantire il diritto allo studio in tutto il territorio nazionale scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

La sentenza n. 224/2014

Per approfondimenti:

‘Sostegno: non un'ora di meno!’ ANIEF promuove ricorsi gratuiti per l'immediata attivazione su tutto il territorio nazionale di ore di sostegno in deroga

 

Il Ministero ha comunicato ai sindacati l'entità del piano triennale di immissioni in ruolo per l'a.s. 2014/15: ci sono anche 12.625 insegnanti e 4.317 amministrativi, tecnici, ausiliari e Dsga. Anief-Confedir: se i docenti delle discipline e il personale non docente rappresentano il minimo sindacale, corrispondente alla copertura del turn over, sui prof a sostegno degli alunni disabili non ci siamo, perché in base al Decreto Scuola n. 104 si era stabilito un numero superiore di dieci volte. Con questi numeri, oltre a danneggiare gli allievi con deficit di apprendimento, che perderanno ancora una volta la continuità didattica, si rischia di lasciare per strada almeno 2mila docenti specializzati vincitori di concorso.

Sul sostegno il Ministero dell'Istruzione continua ad assumere con il 'bilancino': il Miur ha infatti comunicato ai sindacati di aver inviato all'Aran l'atto di indirizzo riguardante il piano triennale di assunzioni che per l'a.s. 2014/15 prevede l'immissione in ruolo di 12.625 docenti e 4.317 Ata. E di appena 1.604 docenti di sostegno.

Per il sindacato, qualora i numeri del sostegno venissero confermati, stiamo assistendo ad una inspiegabile inosservanza di quanto stabilito dal Decreto Istruzione n.104, convertito in legge lo scorso mese di novembre. Nel Decreto si era stabilito che sarebbero stati in tutto 26.684 i docenti di sostegno da assumere nei ruoli dello Stato nei prossimi tre anni, 12.428 nella scuola primaria e 14.256 alle superiori: di questi, 5.733 avrebbero ottenuto la retrodatazione al mese di settembre 2013, 13.505 sarebbero dovuti essere assunti nel 2014, 9.003 nel 2015.

Tra l'altro si sarebbe trattato di numeri già fortemente sottodimensionati. Addirittura dimezzati. Anziché assumere sulla base dei posti reali dell’anno scolastico in corso, pari a oltre 110mila insegnanti di sostegno a “copertura” di circa 222mila alunni disabili certificati, lo Stato ha infatti continuato ad avere come riferimento (applicandovi gli incrementi progressivi dal 75% al 100%) il contingente dell’anno scolastico 2006/07. Che corrisponde a poco più di 90mila posti di sostegno: è su questo parametro, conteggiato su un totale di alunni pari a circa 180mila iscritti anziché agli attuali 222mila, che sono stati collocati nell’organico di diritto i 26.684 posti da convertire in assunzioni. Di cui ora non si hanno più notizie.

"Attendiamo che il Ministero chiarisca perché i numeri non tornano - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - perché in caso contrario siamo pronti sin d'ora a metterci al fianco dei docenti specializzati nel sostegno e far ottenere loro quanto gli spetta. Esattamente come abbiamo fatto in questi mesi, con l'iniziativa 'Non un'ora di meno', supportando le tante famiglie degli alunni disabili cui si continua a sottrarre il docente di sostegno rispetto alle ore settimanali previste dalle Asl".