I ricorsi del personale della scuola costano tantissimo allo Stato: da uno studio dell’Ufficio legale Anief, solo il sindacato rappresentativo somma ormai una media di 150 mila euro a settimana, sotto forma di risarcimenti, che i giudici decidono di assegnare ai docenti e Ata ricorrenti. “È triste dirlo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - ma nel nostro Paese per quanto riguarda la scuola la tutela dei diritti passa ancora dai tribunali, mentre il legislatore continua a latitare. Il fenomeno è in evidente espansione e anche in controtendenza, perché tra il 2014 e il 2021, anche a causa dell'introduzione voluta dall’ex ministro Giulio Tremonti della tassa dissuasiva del contributo unificato, abbiamo assistito ad una riduzione complessiva del contenzioso in Tribunale pari al 30%. Evidentemente, nella scuola vi sono leggi troppo vessatorie: grazie all'azione vincente del nostro ufficio legale e dei nostri avvocati, nel 2022 solo Anief ha raccolto 10mila adesioni ai ricorsi gratuiti al giudice del lavoro per tutelare i diritti del personale scolastico a partire dai precari”.
Il balletto infinito dei docenti di sostegno sta portando a situazioni assurde: a Roma un bambino con sindrome di Down ha già cambiato dall’inizio dell’anno 4 insegnanti. Lo denuncia la stampa riportando la testimonianza del padre: “Mio figlio ha 10 anni e ogni settembre si ritrova un nuovo insegnante di sostegno – dice il genitore – ma il calvario è dovuto al fatto che nei primi due mesi cambia riferimento anche ogni settimana, finché l’assegnazione non avviene intorno a fine ottobre”. Una storia, commenta RomaToday, che “fa riflettere sui danni che subiscono i più fragili per colpa delle graduatorie.
Sul rinnovo del contratto della scuola sono tutti d’accordo a chiudere prima della fine del 2022. Nelle ultime ore anche il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha detto che “occorre concentrarsi sul contratto del comparto Istruzione e ricerca, risolvere i problemi delle risorse finanziarie, per arrivare alla firma entro la fine dell’anno”. Il giorno prima era stato il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ad augurarsi “che questo contratto possa essere definito entro il 2022″.
È stata bene accolta dall’ambiente sindacale la decisione del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, di convocare le sigle rappresentative (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, Gilda e Anief) giovedì prossimo, 3 novembre, alle ore 11.30: al centro dell’incontro, che si svolgerà in modalità online, vi sarà l’attuazione del PNRR. “Il nuovo ministro dell’Istruzione – dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ha concentrato il primo incontro con i sindacati sull’unità di missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza: una decisione saggia ma anche inevitabile, considerando che bisogna entrare nel vivo del progetto europeo sperando di potere attuare delle immediate modifiche, come pure indicato nei programmi dei partiti dell’attuale maggioranza, rispetto a quanto stabilito dal precedente Governo sul Pnrr”.