Entra nel vivo la discussione del disegno di legge n. 355 presentato dal presidente della Commissione Cultura per modificare il comma 131 della legge 107/2015 - peraltro già abolito dal Decreto dignità, attraverso il quale erano state stravolte le indicazioni dell’Unione Europea in materia di contratti a tempo determinato del personale docente. Tuttavia, c’è poco da fidarsi. Perché nelle passate settimane la V e la XIV Commissione di Palazzo Madama hanno già bocciato il testo presentato come emendato alla legge europea. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): fino a quando non si troveranno coperture finanziarie adeguate e chi ci governa non si convincerà il Mef della necessità estrema di attuare questa operazione, sarà quasi inutile discuterne. E continuerà ad essere necessario ricorrere in tribunale per ottenere i dovuti risarcimenti previsti dalla giurisprudenza sull'abuso dei contratti a termine.
Nel frattempo, Anief conferma il ricorso al giudice del lavoro per ottenere la partecipazione al piano straordinario di stabilizzazione o il risarcimento del danno per illecita reiterazione di contratti a termine: il ricorso è rivolto a docenti, anche non abilitati, e Ata precari che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio in scuola pubblica su posto vacante e disponibile: per maggiori informazioni cliccare qui.
Contravvenendo al bando, Anief attiva il ricorso specifico per personale educativo: possono aderire coloro che sono in possesso del titolo abilitante per il Personale Educativo e che intendono prendere parte al concorso riservato agli abilitati con due anni di servizio, limitatamente ai soli posti per la scuola primaria. I ricorrenti devono comunque aver svolto due annualità di servizio con almeno 180 giorni per anno nella scuola primaria o come personale educativo.
Sta per cadere la norma introdotta dalla Buona Scuola di Renzi, in base alla quale la quantità di didattica speciale, a supporto degli alunni disabili, si sarebbe dovuta quantificare a monte ed esaminando solo la documentazione medica. In realtà, su queste decisioni contribuiscono in modo decisivo anche altri fattori, a partire dal contesto specifico della scuola e del territorio: quelli che ora vogliono essere introdotti con un decreto avanzato dal partito di maggioranza e condiviso in queste ore dal Miur. Il sindacato Anief aveva denunciato da tempo l'irragionevolezza della norma prevista dal decreto legislativo 66/17, che rimandava al Git la quantificazione delle ore e apprezza l’iniziativa congiunta. Ma il provvedimento non basta: bisogna abolire anche le regole introdotte sulle nuove certificazioni, evitando alle famiglie nuovi disagi. E collocare in organico di diritto i 40 mila posti in deroga per più di un biennio. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Chiediamo che queste modifiche siano inserite nella Legge di Stabilità all'emendamento che proroga l'entrata in vigore della nuova legge sull'inclusione dal 1° gennaio al 1° settembre.
Quella del sostegno agli allievi con disabilità grave riconosciuta è un’emergenza nazionale, da affrontare con convinzione perché non bastano interventi ordinari per risolverla: a dirlo è stata Chiara Cozzetto, portavoce Anief intervenuta a Firenze nel corso della Conferenza "Precariato, Diplomati Magistrale e Sostegno: quali soluzioni?", svolta nella sala Gigli del Consiglio regionale toscano e organizzata dal dott. Paolo Marcheschi – consigliere regionale – e dalla referente regionale FdI per la scuola Michela Senesi. La rappresentante del giovane sindacato si è soffermata sui 280 mila alunni disabili iscritti, certificati dall’Istat, che sono quasi il doppio dei 160mila del 2006 e che avanzano quindi ormai al ritmo di circa 10 mila nuovi iscritti l’anno. Rimane però in vigore la Legge 128/2013, che ferma al 66% i posti in organico di diritto. A cui si aggiunge il nodo della mancata attribuzione del corretto monte ore agli alunni certificati. Non sorprende, quindi, se la richiesta in tribunale per vedersi riconoscere le ore settimanali risulta in sensibile crescita.