La richiesta del leader del giovane sindacato è stata formulata al titolare della Funzione Pubblica durante l’incontro tenuto a Palazzo Vidoni assieme alla delegazione Cisal: non si può parlare di reddito minimo di cittadinanza senza occuparsi del salario minimo dei cittadini lavoratori, il quale secondo un preciso accordo tra le parti sociali e Confindustria solo nel privato garantisce l'allineamento degli stipendi all'inflazione, mentre nel pubblico per colpa del blocco stipendiale lungo otto anni, nonostante i recenti aumenti complessivi del 5%, vede gli stessi stipendi di base almeno sette punti ancora sotto l'inflazione. Il sindacalista autonomo ha inoltre chiesto il pensionamento della categoria a 63 anni con il massimo contributivo per tutti, che non rappresenta nulla di trascendentale visto che è il modello adottato oggi in Europa, oltre al riconoscimento del lavoro gravoso anche per i docenti in servizio nella scuola primaria e secondaria.