Lo studio legale Anief, alla luce del regolamento firmato dal Ministro Bussetti e inviato per la pubblicazionein Gazzetta Ufficiale, metterà a disposizione la domanda cartacea per gli esclusi dalla possibilità di partecipare al concorso riservato per la scuola Primaria e Infanzia. In attesa della pubblicazione del bando, aperte le preadesioni ai ricorsi Anief
Prende corpo il nuovo reclutamento scolastico del titolare del Miur: “o passi il concorso e sei abilitato per il biennio di durata del bando o devi rifare il concorso”, ha dichiarato oggi Bussetti. Secondo Anief non si può risolvere la questione in questo modo: il Tar ha già detto di no, poi è stata la volta delle Camere. Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato, ricorda che l’Italia perde 35 mila immissioni in ruolo per assenze di personale idoneo nelle graduatorie di merito o abilitato nelle graduatorie ad esaurimento: una persona ragionevole cercherebbe di riempire le stesse e non renderle inservibili. Anche perché in questo modo i ricorsi non potranno che aumentare.
Nell’amministrazione pubblica cade il limite del turn over, arriva la soglia del 100% della spesa del personale di ruolo andato via l’anno precedente con lo stipendio più alto perché a fine carriera. Una svolta, attesa da anni. Solo che per il precariato scolastico non cambierà nulla, perché nel settore dove c’è maggiore presenza di contratti a tempo determinato (oltre il 13%, circa il doppio degli altri comparti) continuerà ad applicarsi la normativa del settore. Secondo Anief, il progetto del nuovo Ministro per la PA Giulia Bongiorno dimostra a tutti che le regole sul reclutamento possono essere cambiate. Ma serve la volontà. Quella che manca al Miur, dove a breve potrebbero diventare 200 mila i posti vacanti, pari ad un quarto del corpo insegnante.
Gli ultimi report nazionali ci dicono che negli istituti di periferia sono concentrati gli allievi non abbienti, ma anche gli insegnanti più giovani e con meno esperienza, i quali lasciano più in fretta l'istituto assegnato: la mancata continuità didattica è una condizione che pesa sulle già basse possibilità che un giovane proveniente da una famiglia “difficile” ha di elevarsi culturalmente ai livelli massimi. Una condizione che parte dalla modesta percentuale di investimenti realizzati per l’istruzione pubblica rispetto al Pil e che costringe il Miur e gli Uffici scolastici a risparmiare su tutto, anche su organici e immissioni in ruolo. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, il vero problema è che nel nostro Paese la scuola e l’istruzione in generale continuano ad essere considerati come un costo piuttosto che come un investimento che alla lunga paga.
Si va verso spostamenti triennali, con delle deroghe. Il giovane sindacato, non ancora invitato alle trattative sebbene abbia raggiunto la rappresentatività nazionale in occasione delle elezioni svolte la scorsa primavera, denuncia l’illegittimità della durata triennale prevista dal Ccnl prossimo, del divieto dei trasferimenti per chi ha ottenuto la richiesta fatta a una scuola secondaria rispetto alla prima scelta, della mancata valutazione del servizio pre-ruolo per individuazione dei soprannumerari, del servizio svolto nella scuola paritaria e del servizio pre ruolo su posti di sostegno del blocco quinquennale. Inoltre, nessun accenno è stato fatto sui docenti immobilizzati a seguito dell’approvazione della Buona Scuola e della domanda per fasi palesemente discriminatoria. Il presidente Anief, Marcello Pacifico, chiede di bloccare tutto e rinviare al nuovo anno, quindi dopo l’approvazione della Legge di stabilità che potrebbe persino eliminare gli ambiti territoriali e la chiamata diretta, oltre che rivedere le dotazioni organiche su posti comuni, di potenziamento e sostegno.