La richiesta espressa in queste ore dal governatore è già scritta nel testo di progetto di legge che in Veneto hanno approvato e presentato al ministro per le Regioni Erika Stefani: il fine è decidere in modo autonomo il trasferimento su base volontaria del personale della scuola, maestre, prof e bidelli, il tutto incentivato da stipendi possibilmente più alti. Secondo Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato, l’dea di fondo del governatore Luca Zaia non è sbagliata: pagare di più gli insegnanti della propria regione rispetto ai livelli mortificanti stabiliti dall’ultimo contratto collettivo nazionale, che non ha garantito nemmeno il recupero dell’inflazione, è un intervento doveroso. Detto questo, attenzione a non imporre norme incostituzionali che al di fuori delle prerogative dello statuto speciale andrebbero a differenziare il personale originariamente assunto dalla Stato in base al luogo di residenza: senza il rispetto del nostro dettato costituzionale, si rischia poi di cadere nella perdita dei diritti.