Con data 1° febbraio 2023, è stata pubblicata la prima nota n. 3459 operativa da parte della Direzione del Dipartimento del sistema educativo di istruzione e formazione riguardante la procedura di valutazione delle domande di riconoscimento e sulle procedure commissariali in corso, attivate dal Tar Lazio a seguito delle diffide proposte sulla base della sentenza n. 22/2022 dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato proprio a proposito della validità dell'abilitazione all'insegnamento e della specializzazione su sostegno conseguite all’estero.
La Corte dei Conti ha certificato gli aumenti contrattuali, pari a 124 euro medi, di oltre un milione e mezzo di lavoratori in servizio nei comparti Istruzione, Università e Ricerca: il via libera riguarda l’Ipotesi di CCNL sui principali aspetti del trattamento economico del personale del Comparto Istruzione e Ricerca per il triennio 2019-2021, sottoscritta l’11 novembre scorso. La certificazione positiva della Corte dei Conti è giunta, scrive la stampa specializzata, con la delibera n. 11 del 2 febbraio 2023. Nell’approvazione, i magistrati amministrativi hanno verificato che le risorse comprendono anche quelle necessarie per la stabilizzazione dell’elemento perequativo, quantificate in 219,67 milioni (0,43% sul monte salari 2018) con un incremento a regime del 4,21%. Le risorse, ricorda la Corte, sono state destinate all’incremento degli stipendi tabellari, al conglobamento nello stipendio tabellare dell’elemento perequativo ed ai conseguenti effetti sugli altri istituti contrattuali, all’incremento di alcune indennità e compensi, sia per Scuola e Afam che per Università e Enti di ricerca.
Dopo i tre incontri di fine gennaio, la prossima settimana i sindacati rappresentativi torneranno all’Aran per proseguire il confronto sulla parte normativa del Contratto collettivo nazionale del comparto Istruzione e Ricerca: si riprenderà esaminando le singole sezioni contrattuali, si concluderà la parte normativa sui docenti e si affronterà la parte sui profili professionali di ATA e DSGA: su quest’ultimo punto, Anief ha già chiesto al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara specifiche risorse aggiuntive e la possibilità di utilizzare i 300 milioni per valorizzare tutto il personale scolastico come da accordo politico dell’11 novembre scorso. Seguirà l'esame delle parti relative a personale Università, Enti di ricerca e AFAM.
L’inflazione continua ad impoverire gli italiani: incrociando i dati tendenziali Istat con l’ultimo bollettino della Banca centrale europea, secondo cui il 2023 non sarà di certo l’anno della fine dell’inflazione esplosa nel 2022, risulta chiaramente che in soli 24 mesi il costo della vita è destinato a crescere di oltre 12 punti percentuali. Per i lavoratori della scuola è una “mazzata” non indifferente. Se con il rinnovo cel contratto collettivo 2019-2021, infatti, insegnanti e Ata si sono visti assicurare un aumento del 4,2%, superiore all’inflazione dell’arco temporale, con la guerra in Ucraina e il caro energia il costo della vita ha fatto registrare un’impennata che non si verificava da decenni: nel 2022 il caro vita ha sfiorato il 9% e nel 2023 i più ottimisti dicono che farà registrare il 4% ma più realisticamente si dovrebbe assestare attorno al 6%; secondo la Banca centrale europea l’aumento della vita sarà del 6,3%.
Titoli estero: dopo la plenaria, visto recente orientamento del Tar Lazio, Anief invia istruzioni per ottenere entro pochi mesi una risposta o il commissariamento del ministero su domanda di riconoscimento e chiedere così scioglimento della riserva per ottenere i contratti già nel prossimo anno scolastico, dopo le richieste poste al tavolo ministeriale sul reclutamento.
Le recenti sentenze brevi del tribunale amministrativo del mese di gennaio 2023, seguite alle sentenze dell'adunanza plenaria del Consiglio di Stato nn. 19 e 20 del 28 e 29 dicembre 2022 commentate negli ultimi numeri del 26 e 27 gennaio 2023 del Massimario segnano una linea di indirizzo chiara: il Ministero dell'Istruzione e del Merito deve rispondere in tempi certi alle domande di riconoscimento pena la nomina di un commissario ad acta.