“Senza adeguate misure di sicurezza, che devono passare anche attraverso una certificazione delle Aziende coinvolte, e senza adeguate misure assicurative, è meglio abrogare l’obbligatorietà di questa attività formative”: così si è espresso oggi Gianmauro Nonnis, in rappresentanza della CISAL, durante la seduta svolta nel Salone dei ministri del ministero dell’Istruzione e del Merito, convocata dal capo di gabinetto Giuseppe Recinto per riprendere il tavolo negoziale sulla sicurezza sui luoghi di lavoro - Alternanza scuola lavoro PCTO.
“Certamente, la scuola ha bisogno di ulteriori risorse e su questo siamo d’accordo con il ministro Valditara. Ma le risorse In primo luogo devono essere trovate dal Governo per allineare gli stipendi di tutti i lavoratori almeno all'inflazione, cresciuta di 8,4 punti solo l’anno scorso e con un altro -6% atteso a fine 2023, contro la quale è stata adottata solo una mini-indennità di vacanza contrattuale. Poi devono essere trovate altre risorse per ristorare tutti coloro che lavorano lontano dal proprio domicilio, dando loro indennità specifiche per la trasferta. In realtà, non bisogna finanziare solo la continuità didattica, ma sostenere soprattutto il sacrificio di chi spende molto spesso tutto il proprio stipendio per andare a lavorare a centinaia di chilometri da casa”. Così risponde Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alle dichiarazioni odierne del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, sull’esigenza di trovare per nuove forme di finanziamento per la scuola pubblica, aprendo al sostegno dei privati, “anche per coprire gli stipendi dei prof che potrebbero subire una differenziazione regionale”.
Sugli spostamenti del personale della scuola non si può andare avanti in questo modo: ogni anno vengono presentate più di 60.000 domande, ma purtroppo meno della metà è accolta pur in presenza di posti disponibili. Lo ha detto oggi, in una video-intervista all'Italpress, il presidente del sindacato Anief Marcello Pacifico. Il sindacalista ha ricordato che “ci sono tante urgenze e tanti problemi da affrontare subito, prima ancora di un prossimo decreto scuola sul Pnrr, quindi già con il decreto Milleproroghe” riuscendo ad approvare gli emendamenti proposti da Anief, ad iniziare dalla “proroga della deroga ai vincoli sulla mobilità che è un tema molto sentito”. Anief da tempo reputa che negare il diritto a ricongiungersi con la famiglia, se ci sono posti vacanti, rappresenta un danno enorme che rasenta l’autolesionismo. È di questi giorni la proposizione dell’ennesimo emendamento, al Milleproroghe, per cancellare il blocco: “non è accettabile – sostiene Pacifico – mantenere dei vincoli che non permettono di potere fare assegnazioni provvisorie e utilizzazioni e trasferimenti nonostante i posti siano vacanti e disponibili”.
Prende il via oggi il voto sulle numerose richieste di modifica del decreto Milleproroghe pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre scorso: le commissioni del Senato entro venerdì, quando il nuovo testo arriverà nell’Aula di Palazzo Madama, dovranno verificare anche i 24 emendamenti “segnalati” dai partiti di maggioranza e opposizione su Scuola, Università e Ricerca, rispetto ai 359 segnalati e ai 1.322 depositati. Molti sono quelli richiesti dal sindacato Anief in audizione la settimana scorsa nella prima e quinta Commissione del Senato. Gli emendamenti, che nelle prossime ore verranno esaminati uno ad uno dai senatori, riguardano misure urgenti che risolverebbero diversi problemi della scuola: quelli “segnalati” da Fratelli d’Italia riguardano la proroga della deroga vincoli per la mobilità (5.33) e l’allungamento temporale dei contratti a tempo indeterminato personale assunto con riserva con superamento anno di prova (5.26). Un'altra richiesta di modifica, presentata da FdI e Lega, è sulla proroga del corso-concorso DS (5.20-5.21). Ma l’elenco è lungo.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha rilasciato un’intervista all’agenzia Italia stampa per parlare di organico sostegno e reclutamento. Sul primo tema ha affermato che “117 mila posti di sostegno sono in deroga, non è così che si garantisce la continuità didattica né il diritto allo studio.