Prevista per aprile 2019 la “Pace Contributiva” per i dipendenti privati con una doppia destinazione: la prima per i quotisti che devono raggiungere i 38 anni di anzianità contributiva necessari per la pensione anticipata quota 100 a 62 anni di età e la seconda per i più giovani con carriere discontinue che potranno costruire la propria carriera contributiva per evitare, in prospettiva, una pensione di vecchiaia molto in là coi tempi. Ciò potrebbe avvenire tramite piccoli versamenti, “senza sanzioni e senza interessi per colmare i vuoti contributivi cumulati negli anni successivi al 1996, con un onere calcolato sullo stipendio medio dell’anno successivo al ‘buco’ o con un ‘forfait’ per gli under 30 e le lavoratrici madri”. Nei due casi è già stabilito il requisito di 20 anni minimi di contributi effettivi per accedere alla “pace”. La misura si raccorda da un lato con la rottamazione fiscale con cui le aziende potranno invece sanare i mancati versamenti oggetto di contenzioso, dall’altro, per quanto riguarda i giovani, per l’integrazione al minimo delle future pensioni contributive. Gli ultimi ritocchi alle bozze avverranno in questi giorni, importanti per la definizione della manovra: il testo dovrebbe approdare in Parlamento a breve.