Se la scuola primaria dura 5 anni, quella secondaria di primo grado, invece, 3 anni, mentre nella scuola secondaria di secondo grado il corso di studi si divide spesso in un biennio e in un triennio caratterizzanti, con l’alternanza di molti insegnanti, senza dimenticare che l’obbligo scolastico arriva fino a 16 anni.
Tra le varie delibere, il decreto Milleproroghe 2018 ha predisposto lo scivolamento di un anno per l’avvio del cd. Isee precompilato: “la sperimentazione della DSU disposta da INPS-Agenzia delle Entrate scatterà dal 2019” e la data precisa di avvio della DSU precompilata sarà stabilita da un decreto del Ministero del Lavoro. Come ha riportato Orizzonte Scuola, “a partire dal 1° settembre 2018, l’INPS precompila la DSU (dichiarazione sostitutiva unica, che conterrà i dati già definiti del contribuente), cooperando con l’Agenzia delle entrate”. La DSU, che sarà presente sul sito dell’Inps, “può essere accettata o modificata dal cittadino, fatta eccezione per i trattamenti erogati dall’INPS e per le componenti già dichiarate a fini fiscali, per le quali è assunto il valore a tal fine dichiarato”.
Come riporta Orizzonte Scuola, il 29 agosto i sindacati sono convocati a Viale Trastevere. Tra gli argomenti da affrontare secondo Anief, che attende ancora di aver certificata la rappresentatività e di essere ammessa ai tavoli dal Miur, vi sono: gli organici, i concorsi, la gestione delle supplenze, il rinnovo del contratto, la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo, la mobilità e la ricostruzione di carriera per i neo-assunti dal 2011.
Questo è quanto dichiara il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti a seguito di un incontro con i sindacati, ma l’attuale legge è vigente. Per Udir la norma proroga alle famiglie di un anno l’obbligo di certificazione per l’iscrizione degli studenti dalla primaria alle superiori, se ratificata dalla Camera dei Deputati, a settembre.
‘Ascoltando ancora una volta la piazza, nel confermare il testo del Milleproroghe licenziato dal Senato, si potrebbe garantire la parità di trattamento tra tutto il personale abilitato, confermare nei ruoli a tempo determinate e a tempo indeterminate i docenti licenziati, coprire un terzo delle immissioni in ruolo andate deserte, portare ordine nell’assegnazione delle supplenze annuali e al termine delle attività didattiche, senza bloccare i nuovi concorsi’. Queste le parole di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, che continua affermando come ‘lo scorrimento delle graduatorie ex permanenti, infatti, rappresenti ancora l’unico strumento riparatorio di anni di precarietà su posti vacanti ma non disponibili per i ruoli, come ha ricordato più volte la Cassazione’.