Entro la fine del mese tantissimi maestri abilitati all’insegnamento verranno assunti nei ruoli dello Stato dagli uffici scolastici dove sono collocati nelle GaE, poiché destinatari di uno dei contratti a tempo indeterminato degli oltre 57 mila autorizzati da qualche settimana dal Miur dopo il via libera del Ministero dell’Economia. Quei contratti, tuttavia, saranno comprensivi di “clausola risolutiva” che andrà applicata nel momento in cui si darà “esecuzione alla sentenza di merito” collegata all’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato del 20 dicembre scorso.
C’è però un’ultima possibilità perché ciò non accada: qualora il testo del Milleproroghe licenziato dall’Aula di Palazzo Madama prima della pausa estiva, comprensivo dell’emendamento salva-precari, a prima firma di Loredana De Petris di Liberi e Uguali, fosse approvato a settembre dalla Camera senza modifiche, allora finirebbe il contenzioso pendente presso il tribunale amministrativo per cessazione della materia: con benefici evidenti per i giudici, per le casse dello Stato che non pagherebbe più risarcimenti, per i precari e soprattutto per gli alunni che non si ritroverebbero più con 100 mila docenti l’anno precari che passano da una scuola all’altra andando così a complicare qualsiasi progetto di continuità didattica.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Approvando quella norma salva-precari, sarebbero confermati nei ruoli tutti i maestri assunti con riserva. E si darebbe finalmente una vera speranza di stabilizzazione ad altri 100 mila precari abilitati, anche della scuola superiore, ad oggi relegati in seconda fascia d’istituto con l’unica prospettiva di accettare solo supplenze per pochi giorni. Sono anche queste le ragioni che porteranno il popolo della scuola a farsi ascoltare in Piazza del Parlamento a Roma, il prossimo 11 settembre, nel giorno dello sciopero proclamato dal nostro giovane sindacato autonomo e già ratificato dalla Commissione di garanzia preposta.