Sono più di una le modifiche al decreto legge 176 Aiuti quater che il Parlamento è chiamato ad introdurre per evitare ulteriori danni alla scuola: secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, occorrono risorse per valorizzare i Dsga, i profili professionali del personale ATA e per istituirne dei nuovi, risposte immediate per l'organico aggiuntivo e a tutti quei precari che hanno partecipato al concorso straordinario ed oggi sono esclusi dal reclutamento. Ma c’è anche dell’altro.
Sul pagamento delle ferie non fruite arriva una nuova ordinanza della Corte di Cassazione: è l’ennesima risposta dei giudici su un ricorso che Anief promuove da sempre. Stavolta la Cassazione ha dato ragione ad un dirigente pubblico che ha avviato un contenzioso proprio sulla questione della monetizzazione delle ferie non godute e relativo onere della prova di richiesta di esercizio delle stesse: il giudice ha ribadito che “il diritto alle ferie annuali retribuite dei dirigenti pubblici, in quanto finalizzato all’effettivo godimento di un periodo di riposo e di svago dall’attività lavorativa (nel quadro dei principi di cui agli artt. 36 Cost. e 7, par. 2, della direttiva 2003/88/CE), è irrinunciabile; ne consegue che il dirigente il quale, al momento della cessazione del rapporto di lavoro, non ne abbia fruito, ha diritto a un’indennità sostitutiva, a meno che il datore di lavoro dimostri di averlo messo nelle condizioni di esercitare il diritto in questione prima di tale cessazione, mediante un’adeguata informazione nonché, se del caso, invitandolo formalmente a farlo” (C. 13613/2020). Dunque, scrive la stampa specializzata, se il lavoratore non è stato messo nelle condizioni di poter fruire delle ferie, se queste non gli sono state richieste, sia formalmente che informalmente, ha diritto alla monetizzazione nei casi previsti dalla normativa.
La manovra da quasi 35 miliardi approvata dal Governo prevede, tra le altre cose, Quota 103, l’anticipo pensionistico per evitare il ritorno alla Legge Fornero, e la possibilità delle donne con figli di uscire prima. Sulla scuola, invece, le disposizioni decise dai ministri e dalla premier risultano ad oggi deludenti: è solo previsto il ripristino del contributo per le scuole paritarie, pari a 70 milioni, più il trasporto degli alunni disabili (24 milioni). Nulla è stato fatto su organici e mobilità in deroga agli attuali criteri, sulle modifiche necessarie per il reclutamento dei precari nella fase transitoria del PNRR, come per fare avere risorse aggiuntive per profili professionali docenti, Ata, Dsga. Come non è stato tradotto in legge il riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria e l’estensione dei lavoratori fragili a tutto il personale docente, così da realizzare un anticipo pensionistico senza discriminazioni. Il sindacato Anief si prepara a proporre emendamenti ad hoc da fare approvare in fase di conversione in legge del decreto.
"Al Decreto aiuti quater servono delle modifiche urgenti sul versante Istruzione", come pure nella Legge di Bilancio: è il pensiero Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, a proposito della scarsità di investimenti finora destinati al settore per il 2023. Il mondo della scuola, spiega il sindacalista autonomo in un’intervista all’agenzia Teleborsa, "ha atteso l'insediamento del governo. Già c'è stata un'ipotesi di contratto e già c'è stato un primo impegno onorato, con lo stanziamento dei primi 100 milioni, ma servono risorse per valorizzare i Dsga, per valorizzare tutti i profili professionali del personale ATA e per istituire i nuovi profili".
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha affermato – ai microfoni dell’agenzia Italia stampa – che sono “soldi aggiuntivi rispetto a quelli pensati nell’ipotesi di contratto e che arriveranno; saranno a decorrere dal 2022 e riguarderanno il salario accessorio. Però è una voce che al momento è negata ai precari brevi e saltuari per cui noi consigliamo a tutti quelli che hanno lavorato negli anni precedenti – anche come organico covid – a richiedere questo salario accessorio perché spetta anche a loro. È un loro diritto, lo dice la Cassazione grazie ai ricorsi vinti da Anief ed è importante estendere a tutti questo piccolo ristoro rispetto a un’inflazione che negli ultimi anni è schizzata”.