Il caro energia assorbirà la maggior parte delle risorse pubbliche del 2023: già ieri la premier Giorgia Meloni ha annunciato che l'energia è la priorità del Governo e assorbirà quasi tutto il “tesoretto” da 9,5 miliardi inizialmente destinato ad imprese e famiglie. Anche la Legge di Bilancio di fine anno potrebbe essere destinata quasi interamente a coprire i costi delle bollette. Se ne parlerà domani, venerdì 11 novembre, a Palazzo Chigi: a partire dalle ore 11.15 con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed i Ministri del suo Governo.
Sul rinnovo del contratto di Istruzione, Università e Ricerca siamo alla stretta finale: quello che sta scaturendo dalla trattativa odierna tra parte pubblica e sindacati, in corso presso il ministero dell’Istruzione, interrotto per un paio d’ore anche per permettere un’interlocuzione tra il ministro dell’Istruzione e del merito con quello dell’Università e Ricerca, è la probabile sottoscrizione dell’accordo solo sulla sola parte economica, mentre quella giuridica verrebbe affrontata successivamente. Sempre però a patto che dal Governo giungano rassicurazioni sulle risorse aggiuntive. E su questo il ministero di viale Trastevere sta operando, a livello politico, per venire incontro alle richieste sindacali. Rispetto al passato, c’è comunque è l’espressa volontà del ministro dell’Istruzione di chiudere l’accordo entro un paio di settimane e cercare di fare avere i soldi al personale scolastico, docenti e Ata entro poche settimane: il confronto odierno si è infatti trasformato in un una trattativa fiume. “Qualora la firma al contratto dovesse arrivare entro Natale, come auspicato dal Ministro, gli aumenti e gli arretrati arriverebbero a gennaio-febbraio 2023”, scrive anche la stampa specializzata.
Oggi si svolgerà un importante incontro, alle ore 12, sul rinnovo del contratto della Scuola, Università e Ricerca, scaduto dalla fine del 2018: a pochissimi giorni dalla prima convocazione, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha chiamato a raccolta le organizzazioni sindacali rappresentative per svolgere un confronto sulle possibili integrazioni sulla parte economica relativamente al rinnovo del Contratto collettivo nazionale e sulle novità che si prospettano anche rispetto alla Legge di Bilancio. È probabile che il ministro proponga di sottoscrivere subito il Ccnl 2019-2021, come chiede Anief da tempo, per poi rimandare al prossimo anno le economie per il successivo rinnovo contrattuale.
“Uno dei luoghi comuni sull’Istruzione in Italia che merita di essere smentito è quello dei docenti italiani che guadagnano poco perché lavorano meno rispetto agli insegnanti di altri Paesi: niente di più falso”. Lo ha dichiarato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, andando a commentare il report “Organisation of school time in Europe”, pubblicato dalla rete Eurydice, con un’analisi dei calendari scolastici, relativi all’anno scolastico 2022/2023, sia delle scuole primarie che delle scuole secondarie. In Italia i giorni di lezioni sono non meno di 200, a fonte di una media pari a 180 e di Paesi, come l’Albania, dove ci si ferma a meno di 160.
La Lega torna a coltivare uno dei suoi obiettivi più cari: la regionalizzazione dell’istruzione. Già nei prossimi giorni, a meno di un mese dalla costituzione del Governo Meloni, il ministro Roberto Calderoli presenterà alle Regioni un testo per l’autonomia differenziata, andando in questo modo incontro anche ai presidenti di alcune Regioni particolarmente interessate ad una repentina approvazione della legge. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per il momento non reputa però questo progetto una priorità: “Non è all’ordine del giorno”, riportano fonti al Ministero dell’Istruzione, si legge oggi su Il Mattino. “In questo momento ci sono cose più importanti: il dimensionamento scolastico, l’orientamento, il rinnovo del contratto”, ha aggiunto Valditara.