“La valutazione degli alunni è certamente importante, ma pensare di ridurla ai mezzi voti da assegnare o meno appare quantomeno riduttivo: porre questi argomenti al centro del dibattito sul difficile inizio d’anno scolastico è riduttivo e fuorviante rispetto ai veri problemi della scuola”: è il commento di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, a proposito delle raccomandazioni fatte da alcuni addetti ai lavori sull’importanza di non utilizzare 6,5 o 7.5, ma numeri interi.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “dire no agli emendamenti Anief al decreto Aiuti Bis sulla conferma dell’organico Covid, sull’allargamento delle graduatorie del concorso Straordinario bis e sulla cancellazione del docente esperto, sui quali subito si sono detti d’accordo tutti i partiti e gli altri sindacati, sarebbe l'ultima beffa del Governo uscente: prima si segnalano gli emendamenti poi si mandano in soffitta o dichiarano inammissibili. Questa non è democrazia ma è tecnocrazia. È chiaro che abbiamo un Governo che rimane sordo agli appelli che provengono dal mondo della scuola. Senza organico aggiuntivo, la cena salterà perché sarà difficile garantire la riapertura al tempo delle varianti, della crisi energetica, del PNRR. A questo punto, se il Governo non intende cambiare linea sulla scuola, dopo la manifestazione a Roma del 30 agosto, siamo pronti allo sciopero. Lo ribadisco: la scuola non può fare a meno dell’organico Covid, come pure delle stabilizzazioni dei precari”.
Mancano venti giorni alle elezioni politiche che definiranno il prossimo Parlamento e le forze a cui affidare la XIX legislatura: per la scuola sarà fondamentale, chiunque governi, un cambio di marcia rispetto agli ultimi anni, purtroppo contrassegnati da continui tagli di organici e risorse generalizzate, oltre che di ostacoli al settore di ogni genere che hanno prodotto un calo importante delle competenze dei nostri alunni, ma anche una supplentite senza precedenti. Il sindacato Anief è consapevole del momento strategico che stiamo vivendo e per questo ha creato unmanifesto sulla scuola, con all’interno tutte le priorità da affrontare nei prossimi cinque anni. Il giovane sindacato ha anche deciso di dare voce alle posizioni dei vari partiti che si fronteggiano in vista delle elezioni del 25 settembre.
Si stanno completando le immissioni in ruolo di nuovi docenti nella scuola: purtroppo saranno molte meno delle 94 mila autorizzate dal ministero dell’Istruzione, per colpa del ministero dell’Istruzione che non vuole assumere i supplenti con oltre 36 mesi di servizio e nemmeno dalle graduatorie comuni delle Gps. Anief ricorda che la grande maggioranza degli oltre 50 mila che saranno assunti a tempo indeterminato, come pure i quasi 60 mila che sono stati assunti in ruolo nel 2021 e hanno terminato da poche settimane l’anno di prova, saranno presto alle prese con la domanda di ricostruzione di carriera: è il riconoscimento degli anni di servizio, anche quelli di pre-ruolo, compreso l’eventuale servizio militare di leva. Una procedura che per i precari storici è svantaggiosa, perché non va a considerare tutto il periodo svolto come supplente. Anief ricorda che lo Stato riconosce per intero solo i primi quattro anni di precariato, per questo motivo il giovane sindacato mette a disposizione di tutto il personale della scuola un Calcolatore ad hoc, così da permettere al neo-assunto di stimare il credito che vanta nei confronti dello Stato.
“Secondo il ministro dell’Istruzione la pandemia è finita: per questo motivo l’organico Covid nella scuola è stato tagliato. Vorrei ricordare al professore Patrizio Bianchi che il virus è purtroppo ancora ben presente tra gli italiani e ci sono Paesi a noi vicini, come la Francia, dove si sono già organizzati per gestire l’ottava ondata di contagi”: così ha risposto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alle dichiarazioni tranquillizzanti rilasciate a Cernobbio dal ministro Patrizio Bianchi sull’inizio dell’anno scolastico.