Continuano gli appuntamenti con le assemblee sindacali promosse e organizzate da Anief, che hanno luogo su piattaforma telematica in tutto il territorio nazionale.
Continuano gli appuntamenti con le assemblee sindacali promosse e organizzate da Anief, che hanno luogo su piattaforma telematica in tutto il territorio nazionale.
Anche gli esperti di diritto cominciano a porre dei dubbi sulle fondatezza dell’imposizione del vaccino anti Covid19: attraverso un’articolata ordinanza pubblicata da poche ore, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Sicilia ha infatti espresso le sue perplessità sul fatto che l’obbligo vaccinale continui a essere costituzionalmente legittimo in presenza della variante Omicron del virus trasmissibile anche tra i vaccinati, ordinando al ministero della Salute di depositare entro il 28 febbraio prossimo un’articolata relazione istruttoria sui dati del contagio tra i vaccinati, sugli effetti avversi, sul sistema di farmacovigilanza e sulle indagine mediche preliminari alla somministrazione del farmaco in condizioni di sicurezza.
“Bisogna dare il giusto riconoscimento alla categoria dei 20mila docenti di Religione cattolica non ancora di ruolo: per questo, come sindacato abbiamo suggerito ai politici degli emendamenti specifici al decreto Milleproroghe; non tanto per chiedere un nuovo concorso, perché quello che veramente serve per debellare l’altissima precarietà tra la categoria è una graduatoria per titoli, sulla base dei servizi svolti, da aggiungere all’idoneità diocesana, senza dimenticare i 2mila idonei del concorso 2004 ancora non assunti”: a dirlo è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso del webinar gratuito svolto oggi dal titolo “La sentenza della Corte di Giustizia europea sul precariato degli insegnanti di religione cattolica del 13 gennaio 2022”.
Sono un vero flop le modalità di scelta adottate dall’amministrazione scolastica per individuare i candidati che avrebbero dovuto occupare le decine di migliaia di cattedre di sostegno vacanti: lo conferma oggi Tuttoscuola, secondo i cui calcoli il 70% dei 5.741 posti di sostegno del concorso di Primaria e Infanzia continueranno ad andare a supplenze per eccesso di selezione. Una circostanza particolarmente accentuata nelle regioni del Nord: “Nelle sei regioni del Nord i candidati iscritti erano stati complessivamente 2.583, ma sono stati soltanto 902 quelli che hanno superato lo scritto, pari al 35%”. Si tratta di “un flop simile a quello del concorso STEM di quest’estate”.
Il fallimento è completo: abbiamo oltre mezzo milione di candidati inseriti a vario titolo nelle tante graduatorie della docenza, ma ci ritroviamo con i presidi costretti a chiamare come supplenti i genitori degli alunni. Accade all’Istituto comprensivo di Bogliasco, Pieve Ligure e Sori, dove la preside ha scritto nel registro elettronico un «appello urgente» ai genitori perché, se con i titoli di accesso, si candidino per l’affidamento delle tante cattedre scoperte. Il dirigente scolastico ha spiegato che le graduatorie dei supplenti sono vuote, le «mad» (messe a disposizione) esaurite e che per tenere aperta la scuola non si può fare diversamente.