Al temine dei lavori del consiglio nazionale Anief confermata la linea dura contro le scelte unilaterali del Governo in tema di precariato, sicurezza delle scuole e obbligo green pass.
Marcello Pacifico – presidente nazionale del giovane sindacato rappresentativo - annuncia la mobilitazione del personale che parte dalla sciopero nel primo giorno delle lezioni in tutto il Paese fino ad assemblee mirate a spiegare la piattaforma preparata in occasione del rinnovo del contratto collettivo nazionale che si svolgeranno a partire dall'autunno.
Sono 87.209 i posti aggiuntivi in deroga concessi sul sostegno agli alunni portatori di disabilità: lo ha comunicato oggi il Ministero dell’Istruzione rendendo pubblici i dati nazionali sui contratti a tempo indeterminato stipulati: ci sono anche 59.425 docenti (di cui 12.840 incarichi conferiti in base alle procedure del decreto sostegni bis) e 10.729 tra amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “questi numeri rappresentano il fallimento delle politiche del reclutamento degli ultimi anni. Va in ruolo solo la metà degli insegnanti che il Mef aveva autorizzato e appena 12mila con le Gps, dove rimangono in attesa centinaia di migliaia di precari con 24-36 mesi, molti dei quali in base a direttive e risoluzioni UE, oltre che per la Corte di Giustizia europea, dovevano invece essere immessi in ruolo in modo automatico e dire così basta all’abuso dei contratti a termine. L’apice dell’inefficienza si tocca con le cattedre di sostegno: ormai quelle in deroga, non utilizzabili per assunzioni a tempo indeterminato e mobilità, sono quasi 90mila. Cosa aspettiamo a specializzare con Tfa non selettivo in entrata tutti i docenti che lo chiedono, senza più limitare i loro ingressi sulla base delle esigenze degli atenei e non a quelle effettive dei territori? Cosa attendiamo a spostare in organico di diritto tutti i posti di sostegno, facendo cadere la Legge 128/2013 che autorizza le deroghe fino al 30 giugno? E che dire dell’esiguo numero di amministrativi, tecnici e ausiliari stabilizzati, dopo avere cancellato 50mila posti negli ultimi 12 anni? Anche per questi motivi, per il perdurare della supplentite, Anief chiede ai lavoratori in servizio di dieci regioni di scioperare domani e nei giorni successivi a tutti gli altri”, conclude Pacifico.
Il ministero dell’Istruzione ha oggi fatto sapere che domani rientreranno a scuola 3.865.365 alunni delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Umbria, Veneto, oltre a quelli della Valle d’Aosta e della Provincia di Trento. Il loro ritorno in presenza negli istituti scolastici potrebbe però essere messo in discussione dallo sciopero Anief: una iniziativa che il sindacato ha preso, seppure consapevole dei disagi alla didattica, per inviare un messaggio forte al Governo, che ha intrapreso la linea dura verso il personale privo di Green Pass, non agendo minimamente sui problemi veri, quali il rispetto del distanziamento attraverso la riduzione di alunni per classe, l’aumento sostanzioso di aule, plessi scolastici, docenti e Ata, la conferma dell’organico Covid. Dopodomani, lo sciopero riguarderà la Sardegna, sempre nel primo giorno di scuola. Mercoledì 15 settembre si fermeranno i dipendenti di Campania, Liguria, Marche, Molise e Toscana. Giovedì 16 Friuli Venezia Giulia e Sicilia. Chiuderanno Puglia e Calabria lunedì 20 settembre.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Ci rendiamo pienamente conto che, dopo un anno e mezzo di lezioni funestate dal Covid e tanta didattica a distanza, stiamo creando un disagio agli alunni e alle famiglie, ma nello stesso tempo riteniamo necessario mandare un forte segnale a chi governa la scuola. Per questo, invitiamo il personale ad astenersi dal lavoro perché si è deciso di tornare nelle aule senza le condizioni di sicurezza. Il nuovo protocollo, che ci è stato proposto non l’abbiamo sottoscritto proprio per questo motivo: bisognava tornare distanziati, con massimo 15 alunni per classe, più aule, docenti, Ata, andando a ripristinare risorse umane e plessi cancellati con le manovre di spending review degli ultimi anni. Alle mancate azioni, si aggiunta nelle ultime settimane l’assurda decisione di imporreil Green Pass per accedere nei luoghi di formazione. Per questo, Anief ha dato la possibilità di aderire al ricorso contro l’obbligo del Green Pass imposto al personale scolastico, prevedendo pure un nuovo ricorso rivolto solo al personale universitario. L’assurdità è che l’obbligo, con tanto di inaccettabili sanzioni per il personale che non si adegua, è stato esteso pure ai genitori degli alunni che potrebbero recarsi a scuola per meno dei 15 minuti indicati dai virologi come soglia temporale minima per la trasmissione del virus. La stessapossibilità di utilizzare i tamponi salivari, dopo le pressioni dell’Anief, porterà al massimo monitoraggi a campione. E che dire dei tamponi gratuiti solo ai lavoratori fragili? Infine, perché non si assumono i precari che hanno lavorato 24-36 mesi, come dice una risoluzione UE del 2018 e la sentenza della Corte di Giustizia europea che Anief ha ottenuto con un reclamo collettivo nel 2020, sull'abuso dei contratti a termine?”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “quello che il Governo sta realizzando è un’escalation di provvedimenti che formalmente sono orientati a incrementare i livelli di sicurezza rispetto al Covid in ambito scolastico, ma in realtà non garantiscono alcun tipo di tutela sul contagio. Siamo arrivati al punto che un genitore viene obbligato a presentare il green pass solo per consegnare un certificato in segreteria, mentre il figlio rimane in classe per molte ore senza alcun distanziamento minimo dai compagni e senza il ricambio d’aria come facevano i nostri nonni, semplicemente aprendo le finestre. Tutto ciò fornisce un motivo in più per partecipare allo sciopero indetto da noi e che da lunedì coinvolgerà la maggior parte delle regioni e province italiane”.
“Utilizzare entrambe le graduatorie per le supplenze, quindi le Gps di prima e seconda fascia, così per potere assumere in ruolo gli stessi precari che gli anni scorsi sono stati contrattualizzati come supplenti, ma senza limiti di servizio, ad iniziare da quello svolto nel sistema statale o paritario. E, soprattutto, scorrendo le graduatorie di prima e seconda fascia. Non è giusto che per l’ennesima volta i precari italiani non vengono assunti”. A dirlo, ad Italia Stampa, è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando le difficoltà incontrate pure quest’anno sull’immissione in ruolo dei docenti supplenti, pur avendo a disposizione il record delle cattedre scoperte, e malgrado prima dell’estate si fosse stipulato un importante accordo tra l’Esecutivo e le organizzazioni sindacali proprio per estirpare la supplentite.