Da quello che emerge dai risultati delle prove del concorso straordinario, un posto su tre tra quelli banditi rimarrà vacante. Sarà escluso dunque uno su due candidati che hanno partecipato alle prove. Ricorri con Anief per far valere i tuoi diritti, sei ancora in tempo
Sul tema del reclutamento si va verso un tavolo permanente fra sindacati e ministero dell’Istruzione: l’intento è quello di arrivare a ripristinare il doppio canale che Anief chiede da tempo. La base dell’accordo è stata predisposta ieri, durante il primo incontro sul tema dopo il Patto per la scuola sottoscritto a Palazzo Chigi la scorsa settimana: “per arrivare all’obiettivo del doppio canale c’è uno scoglio importante da superare, quello del decreto Sostegni-bis che deve essere profondamente rivisto. Altrimenti il progetto naufragherà senza ombra di dubbio”, dichiara Marcello Pacifico, leader dell’Anief. Le richieste del giovane sindacato passano per il recupero dei precedenti idonei, il superamento delle prove con la sufficienza, la riapertura dei bandi, la partecipazione a tutte le sessioni, a prescindere dall’esito delle precedenti, l’uniformità delle prove e delle loro valutazioni. Ma anche rendere permanente il doppio canale, l’utilizzo per le assunzioni di tutti i partecipanti al concorso straordinario della secondaria, allargandolo anche ad abilitati e specializzati della prima fascia Gps senza i tre anni minimi reputati necessari nella bozza del decreto. Come resta importante aprire alla seconda fascia Gps, a coloro che conseguiranno l’abilitazione o la specializzazione su sostegno entro il prossimo ciclo del TFA, e pure agli idonei dei cicli precedenti; assumere tutto il personale che ha prestato almeno due annualità di servizio, come si fa nel privato; validare il servizio svolto in tutti i tipi di istituzioni statali, paritarie e nella formazione professionale; e procedere pure con i docenti della seconda fascia delle Gps.
“La soluzione è solo una – sostiene Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -: accogliere i nostri emendamenti e modificare articolo 59, modificando i nuovi concorsi e cancellando l’obbligo dei tre anni di servizio minimo per abilitati e specializzati, perché hanno già una formazione adeguata e sono stati esaminati. Ciò vale a prescindere da dove hanno svolto servizio. Poi, una volta esaurita la prima fascia Gps, si dovrà per forza passare alla seconda includendo nell’anno di prova i corsi Pas per le discipline e Tfa per il sostegno, con esame finale. È questo l’unico modo se si vogliono trovare subito 80mila insegnanti da assumere entro la fine di luglio. Altrimenti siamo fermi ai numeri di assunzioni ridicoli del 2020. E sia chiara una cosa: non è una forzatura assumere dopo 36 mesi un precario, ripristinando il doppio canale. È solo quello che l’Unione europea chiede da tempo agli Stati membri, che la Commissione Ue ha accordato con la procedura d’infrazione 4231/2014 e che il Comitato europeo dei diritti sociali ha avallato qualche mesa fa dicendo che è lecita la tesi presentata da Anief nel ricorso n. 146/2017”.
È stato avviato il Tavolo Tecnico di analisi delle parti critiche del decreto Sostegni bis sul reclutamento del personale docente sempre con le organizzazioni sindacali aderenti alle Confederazioni che hanno sottoscritto il Patto per la Scuola. Anief presente col suo presidente nazionale, Marcello Pacifico: “La proposta dell’Anief è: assumiamo dalla I e dalla II fascia Gps e entro un anno avviamo un concorso semplificato per tutte le classi di concorso, riaprendo anche i termini di partecipazione”
Si avvicina la data di pubblicazione degli oltre 90mila trasferimenti richiesti dai docenti per il prossimo anno scolastico: salvo improbabili proroghe, gli esiti sono attesi per lunedì prossimo, il 7 giugno. Molti diretti interessati che hanno prodotto domanda non saranno soddisfatti: in particolare coloro che rientrano nei trasferimenti interprovinciali, limitati al 25% dei posti disponibili. Per ovviare anche a questo problema, Anief ha fatto pervenire alla V commissione Bilancio della Camera una seriedi emendamenti al decreto Sostegni-bis: con questa azione il sindacato intende introdurre per tutti l’assegnazione provvisoria annuale per esigenze di famiglia, anche alla luce della pandemia in atto e dell’esigenza di ridurre gli spostamenti per motivi di lavoro; si vuole cancellare il vincolo triennale per chi ha ottenuto la scuola richiesta, ma anche dare la possibilità ai docenti di ruolo di acquisire nuove abilitazioni all’insegnamento per favorire quella mobilità professionale oggi bloccata.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Continuiamo a non comprendere perché il diritto alla famiglia debba essere aggirato da certe norme sbagliate. Ancora di più perché più volte il Comitato tecnico scientifico ha dichiarato che i contagi da Covid vanno prevenuti limitando gli spostamenti di tutti, quindi anche dei lavoratori. Anche una assegnazione provvisoria annuale potrebbe essere, a questo punto, provvidenziale”. Anief, nel frattempo, ha predisposto una serie di ricorsi specifici per la mancata mobilità del personale scolastico: ogni lavoratore che si sente danneggiato da una norma ingiusta o da una sua errata applicazione, può verificare se vi sono le condizioni oggettive per aderire al ricorso.
All’indomani dell’incontro tra ministero dell’istruzione e confederazioni e organizzazioni sindacati, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, torna a parlare della delicata questione in cui si trovano gli insegnanti di religione cattolica, con percentuali di precariato davvero da capogiro. Intanto il sindacato ricorda che ha suggerito ben 57 emendamenti alla V Commissione Bilancio della Camera dei deputati per cambiare il decreto Sostegni-bis: tra essi, il sindacato ha suggerito specifiche proposte emendative proprio per gli insegnanti di religione cattolica.
Marcello Pacifico (Anief): “Adesso, in attesa che siano prese in considerazione le nostre proposte che certamente porterebbero a un miglioramento dell’attuale situazione, non rimane che avviare un tavolo tecnico specifico, come ho ribadito ieri anche a Luigi Fiorentino, Capo di Gabinetto del ministero dell’Istruzione. Il precariato degli Irc tocca picchi preoccupanti, è necessario dedicarsi alla questione con oculata attenzione, affinché le soluzioni siano certe e celeri”