Marcello Pacifico, leader dell’Anief, ha affermato, nel corso del seminario sulla legislazione scolastica organizzato per le province di Trieste e Gorizia, che “bisogna partecipare alle assemblee sindacali che si svolgeranno in primavera per informare e consultare i lavoratori sulle piattaforme per la modifica del contratto scaduto. Ce lo chiede l'Europa con una specifica direttiva che Anief mostra di voler rispettare: mille saranno le assemblee per coprire tutte le scuole italiane tra metà aprile e metà maggio, cento quelle riservate al solo personale Ata per ogni provincia, venti quelle regionali per gli educatori”.
I legali Anief Walter Miceli, Ida Mendicino e Andrea Maresca ottengono ragione presso il TAR del Lazio a tutela del diritto di una famiglia di alunno con disabilità grave con una sentenza esemplare, destinata a fare giurisprudenza sul punto, che condanna un istituto comprensivo in provincia di Roma ad attivare ed esperire “ogni procedura di competenza degli Organi collegiali”, per poter soddisfare la richiesta effettuata dai genitori di avviare l'istruzione domiciliare, con la conseguente illegittimità del diniego fondato sulla base dell’insussistenza dell’istituto dell’istruzione domiciliare per le scuole di infanzia. Marcello Pacifico (Anief): “La sentenza è stata ottenuta nell'ambito dell'iniziativa promossa dal nostro sindacato e denominata “Sostegno, non un'ora di meno!” in cui i nostri legali forniscono assistenza completamente gratuita per le famiglie che rivendicano il giusto diritto alla corretta attribuzione delle ore di sostegno e la tutela a 360° del diritto all'istruzione e all'integrazione degli alunni con disabilità. Non possiamo che essere soddisfatti per aver aiutato, ancora una volta, una famiglia a ottenere giustizia”
Si fanno insistenti le indiscrezioni sul forte impegno che Governo e ministero dell’Istruzione starebbero realizzando per risolvere il problema del precariato, con 90 mila cattedre di diritto da coprire, anche attraverso una revisione del piano annuale di mobilità del personale di ruolo. Secondo Il Sole 24 ore, sarebbero due le ipotesi al vaglio: la prima passerebbe dallo sblocco della mobilità e dall’addio al vincolo dei 5 anni, con 100-130 mila insegnanti a cui si darebbe la possibilità di riavvicinarsi a casa, con l’avvio contestuale di un corso-concorso “semplificato” incentrato sui titoli di servizio. La seconda verterebbe invece sul rinvio di un anno della mobilità.
Secondo il giovane sindacato per assumere 90 mila insegnanti basta invece riaprire le Gae o aprire le graduatorie finali dell'attuale concorso straordinario a tutti i candidati, senza escludere più nessuno, in ogni ordine e grado, e senza preclusione alcuna ai precari del sistema nazionale di istruzione. “L'idea di confermare i contratti rinviando le immissioni in ruolo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - sarebbe un segno dell'incapacità di gestire il sistema. Il blocco della mobilità va tolto subito senza alcun ripensamento: ogni giorno che passa dimostra la vacuità delle promesse della politica. Se passasse quanto anticipato oggi dal quotidiano economico il contenzioso travolgerebbe l'inizio dell'anno scolastico”.
Nei tre lustri che ci attendono oltre la metà degli insegnanti lascerà il lavoro per la pensione: lo dice il rapporto della rete Eurydice dal titolo Teachers in Europe: Careers, Development and Well-being. Dallo studio - pubblicato oggi - emerge che l’invecchiamento degli insegnanti interessa più della metà dei sistemi educativi e l’Italia, dove appena il 6,4% di insegnanti ha meno di 35 anni di età (solo la Grecia e il Portogallo fanno peggio), è uno dei paesi dove la tendenza è maggiormente sentita. In media nell’UE tra gli insegnanti con meno di 35 anni più di un terzo lavora con contratti a tempo determinato, ma in Italia la percentuale di precarietà sale al 78%: come in Spagna, Austria e Portogallo, sono addirittura più di due terzi, con contratti brevi e spesso non superiori a un anno (come il caso dell’Italia).
Anief reputa che i dati pubblicati oggi costituiscono un ulteriore motivo per introdurre delle regole sul reclutamento adeguate al contesto e moderne, introducendo quindi il doppio canale, le assunzioni dopo 36 mesi e i concorsi riservati, così da favorire il turn over in modo naturale e svecchiare la categoria. “Non possiamo ritrovarci nella spiacevole situazione degli ultimi anni, quando le nuove immissioni in ruolo non hanno nemmeno coperto le cattedre liberate dai pensionamenti – dice Marcello Pacifico, leader Anief -: lo scorso anno si è arrivati al paradosso che a fronte di circa 85 mila assunzioni a tempo indeterminato accordate dal Mef ne sono state poi effettuate meno di 25 mila, mandandone in fumo quindi 60 mila. È anche da questo che deriva il boom di supplenze di quest’anno e che nella prossima estate, se non si attuano le assunzioni per titoli e servizi, potrà solo che aumentare. Così ci ritroveremo col doppio record: i docenti più vecchi e pure i più precari d’Europa. I fondi del Recovery plan possono servire anche a questo”.
A meno di una settimana dall’avvio della finestra di aggiornamento della terza fascia delle graduatorie d’istituto del personale amministrativo, tecnico e a vario titolo facente parte degli Ata, sono quasi 200 mila le domande già pervenute al ministero dell’Istruzione. E rimangono confermate 4 milioni di domande, di cui la metà di nuovo inserimento, attese fino al prossimo 22 aprile, che si riconducono nella procedura, valida per il triennio 2021/23. A dirlo è stato Marcello Pacifico, leader dell’Anief, durante un’intervista a Italia Stampa, ricordando anche le incongruenze che stanno emergendo nella presentazione dei titoli e dei servizi.