Nella scuola le nuove norme su domanda di accertamento di disabilità, il profilo di funzionamento, progetto individuale, il cosiddetto PEI, come indicato negli articoli 5, 7 e 10 del d.lgs. n. 66/2017, interessano soltanto gli alunni che da quest’anno passano da un grado d’istruzione all’altro: così hanno stabilito i giudici della terza sezione bis del Tar Lazio con sentenza breve n. 3084/2021 su ricorso presentato dagli avvocati di Anief, Maresca, Mendicino e Miceli per ottenere il rapporto 1/1 di 25 ore rispetto alle 17 ore attribuite dal dirigente scolastico a una bambina con disabilità grave certificata con ex comma 3, art. 3, legge 104/1992, in assenza di indicazioni specifiche adottate nel PEI, che devono sempre essere richiamate. Secondo Marcello Pacifico, che guida l’Anief, “a questo punto si è ancora in tempo per rivedere ulteriormente l’applicazione di norme che devono andare a garantire quanto già dalla Consulta ribadito con la sentenza n. 81/2010”.
Sale la delusione tra il personale scolastico neo assunto per la mancata cancellazione nel Decreto Legge “Sostegni” del vincolo quinquennale che continua a costringere migliaia di docenti e immessi in ruolo nel 2020 Ata a lavorare lontano da casa pur in presenza di posti molti più vicini: “è una storia che nasconde storie di delusione e di stanchezza, di rabbia e di demotivazione”, si legge oggi in una inchiesta realizzata dalla Orizzonte Scuola. Lo scoramento tra il personale interessato è notevole e ben rappresentato dall’inchiesta odierna della stessa rivista specializzata. Una maestra ricorda che “migliaia di docenti si trovano impossibilitati nel chiedere mobilità, assegnazione provvisoria, utilizzazione, art. 36. Addirittura non è concesso alcun movimento neppure per madri con figli minori di 3 anni o titolari di legge 104. In questo ultimo caso è possibile concedere la mobilità solo se lo stato di invalidità si è presentato dopo la pubblicazione del bando concorsuale che si è espletato”. Anche la motivazione di fondo che ha portato al vincolo, la supposta continuità didattica che garantirebbe, è stato dimostrato che si realizza solo in teoria.
Secondo Marcello Pacifico, leader del sindacato Anief, “si tratterebbe di una disposizione di buon senso e a costo zero. Quindi, si avrebbero solo vantaggi: per i diretti interessati, per la sua salute e quella di tutti. Cosa aspettiamo? La speranza, per salvare la situazione in vista dell’inizio del prossimo anno scolastica, è far passare un emendamento in questa direzione nella conversione in legge del decreto Sostegni. Altrimenti – conclude Pacifico -, come da noi annunciato nei giorni scorsi, la questione passerà direttamente in tribunale”.
Prende forma la modalità di recupero estivo per gli studenti contenuto nel testo del Decreto sostegni. Ne ha parlato ieri sera il ministro dell’Istruzione durante la trasmissione “Che tempo che fa” su Rai 3: “Noi abbiamo deciso di dare alla scuola 150 milioni per permettere a giugno di organizzare l’orientamento e il recupero degli alunni. Lo faremo con i Comuni, con le Province, nell’ambito di quel patto di comunità che abbiamo già predisposto l’anno scorso”, ha detto il professore Patrizio Bianchi. Si tratterà dunque, ha fatto intendere dal ministro, dell’attivazione di interventi di potenziamento attraverso centri estivi diurni, servizio socioeducativi territoriali centri con funzione educativa e ricreativa. Gli interventi avverranno all’interno del patto di continuità che ha visto interventi attuati dai singoli Comuni anche in collaborazione con enti pubblici e con enti privati.
Anief prende atto della volontà di affidare anche a enti esterni alla scuola il recupero della socialità degli alunni e di una parte delle conoscenze non acquisite per via del Covid19: il giovane sindacato ritiene che dall’alleanza scuola-territorio, l’offerta formativa non può che rafforzarsi. Per il personale scolastico è bene ricordare che il coinvolgimento in attività da considerare aggiuntive va sempre e comunque considerata una pratica volontaria e da inquadrare contrattualmente con un compenso ulteriore.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “si dovrebbe inquadrare il personale sulla scia di avvenuto a settembre: saranno poi di volta in volta gli insegnanti a decidere all’interno dei Consigli di classe, sulla base soprattutto delle certificazioni delle competenze sviluppate e dagli apprendimenti raggiunti dai singoli alunni. La filosofia è questa: non certo recuperare quella di andare a recuperare il lavoro, peraltro enorme, che i docenti hanno portato avanti e continuano a realizzare con la dad che nel frattempo abbiamo anche inquadrato a livello giuridico, organizzativo e contrattuale fino ad essere ritenuta valutabile ai fini degli scrutini finali”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso del seminario sulla legislazione scolastica organizzato dal sindacato per la provincia di Agrigento, ha affermato che “oltre alle norme legislative si prevedono novità pure sulle norme fattizie con il rinnovo del contratto aperto dal ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta. Sarà importate partecipare alle assemblee sindacali in questa primavera per essere informati non soltanto sulle piattaforme delle parti sociali ma anche per dare il proprio contributo alla scrittura delle nuove regole. Anief ci sarà sempre per informare e consultare tutti i lavoratori #perunascuolagiusta”.
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