“Due terzi dei dipendenti pubblici sono costituiti dal personale della sanità, della scuola e della sicurezza. È un errore dipingerli un giorno eroi e l’altro procedere per generalizzazioni ingenerose”. Lo afferma il ministro Renato Brunetta dalle colonne de Il Sole 24 Ore, presentando la nuova riforma della Pubblica Amministrazione. Lo stesso ministro, già a capo della PA dal 2008 al 2011, nel nuovo Governo Draghi punta a una riforma che recuperi il rapporto di fiducia Stato e cittadini e tra datori di lavoro e dipendenti e punti alla valorizzazione del capitale umano: Brunetta è ricordato da molti però anche per aver introdotto con il decreto legge 112/2008 sulla decurtazione dalla retribuzione, per ogni evento di malattia a prescindere dalla durata, nei primi dieci giorni di assenza, di ogni indennità o emolumento, aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento accessorio.
Il presidente Anief Marcello Pacifico: “Proprio dall’abolizione di questa norma sarebbe il caso di ripartire, se si vorrà riconoscere agli insegnanti e agli altri componenti della PA, come scrive Brunetta oggi, il loro straordinario contributo all’emergenza e il loro diritto a essere protagonisti della ripresa. La misura della decurtazione stipendiale crea una presunzione di illegittimità del comportamento del personale scolastico che viene meno solo dopo dieci giorni di malattia. E non è l’unica a presentare profili di illegittimità”.