Anief pronta a chiedere risarcimenti per tutti gli insegnanti di religione cattolica precari con 36 mesi di servizio esclusi dall’immissione in ruolo. La decisione del giovane sindacato arriva a seguito della risposta odierna dell’avvocato generale della Corte UE, Evgeni Tanchev, sulla domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Tribunale di Napoli. Secondo il procuratore, gli insegnanti precari storici di religione cattolica del settore pubblico non assunti a tempo indeterminato vengono discriminati.
Il sindacato ricorda di aver avviato un’azione legale per tutelare gli insegnanti di religione cattolica; per aderire, cliccare qui.
Si celebra oggi la Giornata nazionale in memoria delle vittime del coronavirus. “L’iniziativa ci trova d’accordo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief –, perché stiamo vivendo una vera tragedia, che va affrontata con la consapevolezza che la salute in questo momento è il bene più importante da salvaguardare. Abbiamo avuto notizie nelle ultime ore anche di operatori scolastici che hanno perso la vita a causa del Covid: la tragedia non risparmia nemmeno la scuola e chi vi lavora ogni giorno per la formazione dei giovani. Per tutelarci dai contagi di questo virus è fondamentale la somministrazione dei vaccini: è bene, però, che le autorità sanitarie e il ministro Roberto Speranza forniscano i dovuti accertamenti sulle dosi bloccate. Vi sono oltre 600 mila docenti, amministrativi e ausiliari che vanno rassicurati. E altrettanti che attendono notizie chiare sui possibili effetti collaterali. Per spazzare via i sospetti sulle reazioni pesanti, non bastano i numeri di casi limitati: servono indicazioni e dati scientifici certi, anche da parte dell’Aifa. La quale è bene che chiarisca anche perché l’Europa ha dato il via libera alle somministrazioni di AstraZeneca, a differenza di Stati Uniti e Israele”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e vicepresidente dell’Accademia Europa Cesi, Sabrina Pellerito, responsabile delle relazioni estere con Cesi per Anief, Ettore Michelazzi, presidente del consiglio nazionale Anief e delegato per la Cesi, hanno partecipato all’incontro telematico con i colleghi sindacalisti europei sulle importanti tematiche dello smart working e del diritto alla disconnessione
Il Decreto Ristori, che è divenuto Sostegno, “dovrebbe essere in rampa di lancio, ma c’è ancora poca chiarezza. Marcello Pacifico (Anief) rinnova l’appello al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi affinché chieda l’inserimento nella norma che sarà licenziata da Palazzo Chigi sull’abolizione del vincolo quinquennale per “ristorare” tutti quei lavoratori della scuola che sono stati separati dalle loro famiglie per via dei divieti di spostamento tra le regioni. L’ordinanza sulla mobilità sarebbe aggiornata in pochi giorni così come il sistema informatico. È l’ultima campanella per quest’anno. Il leader del giovane sindacato ha affermato quanto sia importante occuparsi di questo adesso: “la politica ascolti le parole di migliaia di docenti immobilizzati”.
Dal 1° settembre prossimo nei nostri istituti avremo 1.000 posti in più per il potenziamento nella scuola di infanzia e 5.000 posti di sostegno in più distribuiti fra i vari gradi, mentre saltano i 75mila docenti e Ata contenuti nell’“organico Covid” introdotto nell’anno in corso per fare fronte all’emergenza pandemica. I numeri sono stati presentati dal ministero dell’Istruzione ai sindacati assieme alla bozza sugli organici del personale docente. Quello che fa scalpore è che l’organico “di emergenza” non solo non entra in organico di diritto, come chiesto dal sindacato, ma sembra uscire addirittura di scena. “Non diventa parte dell’organico, neanche di fatto. Si presume che la stessa decisione sarà assunta anche nei confronti del personale ATA”, scrive oggi la stampa specializzata.
Anief rigetta questa decisione. “Invece di assorbire l’intero organico Covid all’interno dell’organico di diritto 2021/22 – commenta il suo presidente nazionale Marcello Pacifico -, ci troviamo a commentare l’assenza totale di 75mila posti, che alla resa dei conti quest’anno sono andati a potenziare in media meno di due unità lavorative a plesso scolastico. Forse il Governo ritiene che a settembre non sarà più necessario assicurare una migliore gestione dei gruppi classe, come invece è stato previsto per l’anno in corso seguito dell’emergenza sanitaria. Gli epidemiologi, tuttavia, ci ricordano quotidianamente che la pandemia ci coinvolgerà ancora per almeno un altro anno scolastico. Anche i rallentamenti nelle consegne delle dosi di vaccino e il blocco stesso delle vaccinazioni AstraZeneca, che stiamo subendo in questi giorni, mettono anche in forte dubbio che a settembre si possa raggiungere l'obiettivo dell'80% degli italiani vaccinati. Inoltre, è assodato, con tutti i partiti di Governo d’accordo, che il numero di alunni per classe debba essere ridotto. Come le necessità di recuperare i tagli assurdi agli organici – oltre 200mila cattedre e 50mila Ata - derivanti dal dimensionamento e delle politiche di spending review degli ultimi 12 anni. Facciamo appello a governanti, legislatore e amministrazione scolastica perché rivedano la scelta di cancellare i docenti e Ata Covid. Come pure di incrementare i numeri degli incrementi di posti nella scuola dell’Infanzia e su sostegno, per il quale vi sono oltre 100mila cattedre libere. Oltre che – conclude Pacifico - cancellare una volta per tutte l’organico di fatto”.