Le istituzioni scolastiche, nelle prossime settimane, saranno chiamate a stilare le graduatorie interne di istituto, ai fini dell’individuazione dell’eventuale perdente posto in caso di contrazione dell’organico dell’autonomia a.s. 2021/22. L’articolo 19/4 e l’articolo 21/3 del CCNI sulla mobilità 2019/22 dispongono che le graduatorie interne di istituto vanno compilate e pubblicate entro i 15 giorni successivi al termine di scadenza delle domande di mobilità. Anief avvia ricorsi per tutelare i docenti: tra le azioni legali pronte anche quella per la valutazione per intero del servizio preruolo nelle graduatorie interne per la mobilità d’ufficio
Il recupero delle lezioni non svolte in classe, attraverso delle lezioni ad hoc da organizzare a fine anno scolastico, sarebbe ostacolato dalla fruizione delle ferie che gli insegnanti dovranno fruire obbligatoriamente tra luglio e agosto. E i dirigenti scolastici sarebbero impotenti di fonte a questo. Lo scrive oggi Il Sole 24 Ore, sostenendo che i 32 giorni di ferie previsti dal contratto, assieme a delle supposte “rigidità” renderebbero “difficile il ritorno in aula dopo la fine dell’anno.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “quella dei corsi estivi non è una questione di potere, ma di opportunità e di rispetto delle norme. Noi, del resto, lo abbiamo detto sempre detto: la didattica a distanza non può sostituire a quella in presenza, ma sempre attività lavorativa è stata. Comunque, se ci sono dei recuperi devono essere gli organi collegiali a programmarli, e per questo devono essere mirati a garantire i recuperi quell'8% degli studenti che comunque non ha usufruito della dad”.
Come riporta Orizzonte scuola, giungono le prime bocciature per i docenti che hanno già insegnato almeno per tre anni scolastici: “arrivano i primi risultati della prova scritta e anche le prime delusioni”. Il sindacato Anief non è d’accordo e ha sempre sottolineato come sia indispensabile tutelare i docenti che hanno insegnato presso le nostre scuole per anni e che in questo modo hanno portato avanti la scuola stessa. Dunque, al fine di tutelare tutti i candidati, il sindacato rilancia il ricorso per l’accesso alla graduatoria a prescindere dall’esito della selezione. Per preaderire, cliccare qui
L’UE programma il nuovo profilo del personale docente: entro il 2030 la professione dovrà cambiare faccia, invogliare i cittadini e ringiovanire gli organici. Il piano è contenuto nella Risoluzione del Consiglio europeo che conta di disegnare la nuova figura della professione dell’insegnante attraverso un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030) 2021/C 66/01, ponendo le basi programmatiche che i vari Paesi dovranno recepire. Si afferma che è “necessario aumentare l’attrattività della professione di docente e rivalorizzarla; questo aspetto è sempre più importante in un momento in cui i paesi dell’UE si trovano ad affrontare carenze di docenti e l’invecchiamento del corpo docente. Si tratta di priorità strategiche a cui i vari Paesi europei dovranno uniformarsi per portare le strategie programmatiche all’attuazione entro il 2030, attraverso quindi un decennio di riforme. Tra i punti centrali del programma c’è il nuovo reclutamento, l’avanzamento di carriera, l’individuazione delle eccellenze, migliorare le condizioni di lavoro, ridurre lo stress da lavoro, promuovere ilbenessere dei docenti.
Marcello Pacifico, presidente Anief: “L’Italia deve guardare all’Europa e non rimanere ferma sui suoi stereotipi superati. Abbiamo percentuali risibili di docenti under 30 e altissime di docenti e Ata anziani: oltre 300 mila hanno più di 55 anni. Per attuare un turn over adeguato, allora va mandato in pensione tutto il personale che ha dai 62-63 anni, vanno introdotte quindi le assunzioni di chi ha dimostrato sul campo, per anni, di sapere svolgere la professione: la strada è stata tracciata dalla stessa Unione europea con la Direttiva 70/99 della stessa Commissione UE che ha introdotto l’immissione in ruolo automatica di chi ha svolto 36 mesi. Come ribadito dal Comitato dei diritti sociali europei che, accogliendo il ricorso Anief n. 146/2017 sulla reiterazione dei contratti a termine, ha aperto la strada ai concorsi riservati per titoli e servizi. Il doppio canale di accesso è l’unico modo per abbattere la vergogna dei 250 mila contratti a tempo determinato sottoscritti ogni anno, anche assumendo da Gps, Gae e graduatorie d’istituto. In parallelo, si dovranno introdurre le nuove professionalità, come il ruolo della vice-dirigenza, anche per il personale Ata, finora approvate solo sulla carta. Largo anche a stipendi adeguati almeno all’inflazione e con salario minimo, riconoscendo quel rischio biologico che il Covid ha messo ancora più in evidenza”.
L’attuazione del Patto per l’Innovazione del Lavoro pubblico e la Coesione sociale, le cui linee guida sono state appena accordate con i sindacati, non può prescindere dalla valorizzazione delle risorse umane, a partire dalla stabilizzazione dei precari storici della PA della scuola pubblica e paritaria, oltre che dall’assegnazione di stipendi finalmente adeguati al ruolo e dall’introduzione reale di professionalità sinora solo approvate sulla carta. A sostenerlo è il sindacato Anief, che ha realizzato delle osservazioni sul documento, attraverso le quali intende definire, in chiave costruttiva, il piano programmatico che seguirà la già avvenuta sottoscrizione del Patto.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “la politica del cambiamento deve trovare spazio anche nelle relazioni sindacali. Siamo felici di esserci anche noi, attraverso la Confederazione, nella stipula del patto per costruire un'Italia più giusta. E nell’accordo non possono mancare le soluzioni per assumere i supplenti storici, per adeguare i compensi dei nostri docenti e Ata almeno alla media dell’UE, anche introducendo una diaria per il rischio biologico che il Covid ha reso ancora più impellente, all’esigenza di formare il personale dandogli pure la possibilità di crescere professionalmente andando a ricoprire dei profili intermedi mai attivati per inerzia politica-amministrativa”.