L'Anief ottiene altre due nuove vittorie tutelando le ragioni da sempre sostenute in favore del personale precario della scuola destinatario di contratti a termine per supplenze “brevi e saltuarie”. I Tribunali del Lavoro di Bari e Roma accolgono nuovamente i ricorsi patrocinati dagli Avvocati del giovane sindacato con la conseguente condanna del Ministero dell'Istruzione a riconoscere la Retribuzione Professionale Docenti (RPD) e il Compenso Individuale Accessorio (CIA) anche al personale docente e ATA destinatari di supplenze temporanee. Marcello Pacifico (Anief): “Anche i “supplenti covid” rientrano nelle supplenze brevi e anche a loro il Ministero nega l’assegno mensile dal valore di 164,00 euro fino a 257,50 euro per i docenti e da 58,50 fino a 64,50 euro per gli ATA”. L'Anief ricorda a tutti i propri iscritti che è ancora possibile aderire gratuitamente allo specifico ricorso promosso dal nostro sindacato.
Sono numeri impressionanti quelli che riguardano le donne che insegnano nella scuola italiana: 735 mila, a fronte di 908 mila docenti italiani complessivi. Più di 170 mila non sono di ruolo, Poi ci sono altre 150 mila donne impiegate, assistenti tecnici, collaboratrici scolastiche e Dsga, tra le quali figurano almeno altre 40 mila supplenti “rosa”. Donne quasi sempre ipertitolate, con esperienza e competenze da vendere, ma che continuano a non avere tutele, né prospettive professionali e di carriera, tanto che pur di entrare di ruolo accettano di spostarsi a centinaia di chilometri e di rimanervi per almeno cinque anni pur in presenza di cattedre libere vicino casa. A ricordarlo è il sindacato Anief, alla vigilia della “Giornata internazionale della donna”.
“Anziché favorire l’impiego delle donne che nella scuola rappresentano più dell’80% dei lavoratori – commenta Marcello Pacifico, leader dell’Anief – si continuano a introdurre vincoli sulla mobilità, dopo anni anche decenni di precariato, in barba alle assunzioni automatiche che chiede da tempo pure Bruxelles. Donne pagate poco, che vivono nelle difficoltà e sotto stress, si ammalano di burnout e vengono pure costrette a lasciare il lavoro a quasi 70 anni, senza quasi più alcuna possibilità di anticipo. Quello che non comprende chi governa il paese è che la mancata occupazione delle donne e l’inosservanza per la loro carriera professionale diventano pregiudizievoli per benessere sociale e la crescita economica di tutto il paese. Come pure indicato di recente dal Cnel, è grave la mancanza di servizi di cura e di assistenza, pubblici e privati, affinché i costi di un nuovo welfare familiare non siano più solo sulle spalle delle imprese lavorative. Quando si parla di inclusione, uguaglianza, emancipazione del sesso femminile e parità di genere è bene tenere conto di tutto questo. Altrimenti, la giornata della donna si limiterà a essere un rituale sterile”.
Arrivano le prime sentenze di pieno accoglimento sui ricorsi promossi dall'Anief a tutela dei docenti di ruolo diplomati (per la maggior parte sulle classi di concorso ITP) e poi transitati su posti di sostegno o immessi in ruolo su posti di sostegno: i Tribunali di Torino e Ivrea riconoscono la violazione da parte del Ministero del principio di parità di trattamento sancito dall’art. 45 d.lgs. 165/2001. Marcello Pacifico (Anief). “Finalmente si fa chiarezza sulla questione: i docenti di sostegno della secondaria di II grado diplomati svolgono le medesime mansioni dei docenti di sostegno laureati, ma vengono retribuiti in misura minore in quanto il Ministero continua ad applicare loro la tabella retributiva afferente la classe di concorso originaria - e dunque quella di docente di scuola di secondo grado non laureato – non considerando come il docente di sostegno sia un profilo professionale a sé stante, slegato dalla classe di concorso di appartenenza”. Sempre aperte le adesioni allo specifico ricorso promosso dal nostro sindacato.
La scuola ha bisogno di innalzare il numero di docenti, ma anche di lavoratori Ata. Lo sa bene l’Anief, che ha appena partecipato a un incontro per la mobilità del personale amministrativo della scuola, in particolare per il personale che proviene dalle cooperative: si tratta di 20mila lavoratori socialmente utili (LSU) che sono stati assunti come lavoratori a tempo indeterminato.
“Quando sono state fatte queste assunzioni – ha detto Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, intervistato dall’agenzia Teleborsa – quei posti in organico dovevano essere aggiuntivi rispetto ai posti che ordinariamente venivano utilizzati dai collaboratori scolastici con contratti a tempo determinato. È quindi arrivato ora il momento di incrementare l’organico ATA, inserendo questi 20 mila posti, e di procedere alle immissioni in ruolo a tempo indeterminato di tutto il personale precario che ha svolto per tanti anni il lavoro nella scuola italiana. Va poi ricordato che dal 2008 l’organico ATA si è ridotto del 25%, a volte lasciando non in sicurezza le scuole: è arrivato il momento, grazie anche all’utilizzo dei fondi del Recovery Plan, di garantire in pieno il diritto allo studio, ma anche di potenziare l’organico ATA, attivando tutti i profili professionali”.
Il Ministero della Salute ha approvato il Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale PanFlu 2021-2023. Il fine è identificare le azioni chiave sulla base dell’esperienza maturata in relazione alle due pregresse pandemie, una a bassa intensità causata da virus influenzale e una a elevata gravità causata da un altro virus respiratorio. Marcello Pacifico (Anief): “È evidente che l’insieme dei tagli introdotti dalla legge 133/2008, unito alla mancata valutazione del rischio biologico e virologico nei DVR degli istituti, insieme al mancato monitoraggio della curva pandemica a livello scolastico siano correlati all’andamento della pandemia che ha iniziato a colpire giovani di fascia di età sempre più bassa”. Gianmauro Nonnis (Anief): “Agli operatori del mondo della scuola appare chiaro a questo punto quanto ci sia da lavorare affinché si possa sia uscire dalla situazione in cui ci si è trovati che operare affinché non si ritorni nella situazione attuale in futuro”.