Il nuovo anno parte con il record di posti vacanti e disponibili: come confermato dallo stesso ministero dell’Istruzione, sono 66.654 i posti liberi, più altri 51.351 in deroga su sostegno, quindi circa 118 mila da assegnare o già assegnati in questi giorni a personale supplente. Una parte, quasi 80 mila, saranno destinati ai vincitori dei futuri concorsi (“le prove partiranno nel mese di ottobre”), ad iniziare da quello straordinario della scuola secondaria di primo e secondo grado. Ma il numero dei contratti annuali da sottoscrivere in questi giorni non finisce qui: ci sono i posti in organico di fatto, ad iniziare dalle cosiddette COE, le cattedre orario composte su due o più istituti, che secondo le stime del sindacato non sono meno di altre 50-60 mila. A cui vanno aggiunti i 50 mila docenti-Covid, da integrare all’organico tradizionale per meglio affrontare l’emergenza epidemiologica.
“A fronte di questi numeri – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - l’unica soluzione possibile, sempre se si vuole vincere la supplentite cronica che caratterizza la scuola pubblica italiana, è quella di assumere dall’unica graduatoria dove sono presenti tantissimi docenti già pronti, con titoli adeguati e disponibili: la Gps. Dopo che la Call veloce non ha obiettivamente funzionato, queste risultano le uniche liste d'attesa che garantirebbero l'incontro tra i posti disponibili da parte degli Uffici scolastici con la disponibilità dei precari. Questo, tuttavia, dovrà avvenire solo con una adeguata rivalutazione dei titoli e dei servizi svolti, come indicato più volte dall’Anief che ha messo a disposizione appositi reclami e successivi ricorsi qualora i primi non fossero accolti”.