Arrivano dai tribunali del lavoro della Toscana una serie di nuovi successi targati Anief con ben tre sentenze che danno piena ragione al nostro sindacato e ordinano al Ministero dell'Istruzione il riconoscimento per intero e immediato del servizio pre-ruolo effettivamente svolto ai fini della ricostruzione di carriera dal personale docente e ATA. Marcello Pacifico (Anief): “Il nostro sindacato non si fermerà finché tutte le discriminazioni contenute nella normativa interna e nella contrattazione non saranno superate”.
Si è svolto oggi un primo incontro a distanza tra le organizzazioni sindacali Anief, Cisl scuola e CGIL/FlC e il Capo Dipartimento Bruschi e il direttore generale Serra. La delegazione del giovane sindacato è stata rappresentata dal coordinatore nazionale del comparto Anief Ata Cristina Dal Pino e da Martino Todaro dello staff della presidenza, a seguito della convocazione da parte della Direzione Generale del Personale Scolastico, in attuazione dell’art. 7 del Decreto della Pubblica Amministrazione del 10 ottobre 2020, come previsto dalla dichiarazione congiunta del 9 novembre 2020 .
La riunione ha avuto carattere interlocutorio tra la pubblica amministrazione e le organizzazioni sindacali rappresentative e giovedì 26 novembre vi sarà un nuovo confronto per esaminare le proposte da parte dei rappresentanti dei lavoratori.
Anief, pur comprendendo l’evidente imbarazzo dovuto, forse, alla paura del confronto con un nuovo sindacato rappresentativo che continua a crescere nel numero delle deleghe del personale afferente il comparto, ribadisceal ministro Gaetano Manfredi la sua disponibilità a partecipare, in continuità con gli incontri del 13 settembre e del 20 novembre 2020, sempre alla loro presenza per cercare insieme soluzioni e proposte condivise per migliorare il lavoro di amministrativi e ricercatori degli Atenei, sempre più in crisi per l’attuale pandemia, alla luce anche di proposte emendative della legge di bilancio.
Si ridurrebbe di ulteriori tre punti. Rimangono, però, ancora altri sette di scarto mentre gli insegnanti e gli amministrativi della scuola italiana restano i più poveri d’Europa. Anief chiede in Parlamento un salario minimo legato all’inflazione, il riconoscimento del rischio biologico e della parità di trattamento tra personale precario e di ruolo.
Con l’articolo 164 del disegno di legge di bilancio 2021, ora al vaglio del Parlamento, si assegnano ulteriori 400 milioni di euro ai 3.375 milioni già stanziati per il 2021, ai 1.750 milioni per il 2020 e ai 1.100 milioni per il 2019 (Leggi 145/2018, 160/2019): sommando tutte le risorse stanziate, da inserire nel rinnovo del contratto, si avrebbero aumenti medi in busta paga più o meno di 100 euro, ancora inferiori di sette punti all’aumento del costo della vita registrato nell’ultimo decennio, ma almeno con la possibile dell’elemento perequativo, a copertura dei redditi più bassi dello Stato ancora oggi prorogato, che secondo l’Aran corrisponde a circa 245 milioni di euro.
“Come Anief – dichiara il suo presidente nazionale Marcello Pacifico – reputiamo un segnale positivo i fondi aggiuntivi stanziati per il rinnovo contrattuale del pubblico impiego, che comunque in meno di 24 mesi sono superiori di circa il 30% a quelli assegnati nel 2018 dopo quasi 10 anni di fermo contrattuale: la crisi economica, aggravata dall’emergenza Covid19, inoltre non aiuta se è vero che il prossimo anno il Governo dovrà recuperare almeno 200 miliardi di deficit. E di questo fattore non si può non tenerne conto. È anche vero che, nei prossimi anni, grazie alla ripresa, bisognerà impegnarsi a fondo per abbattere il più possibile i gap esistenti rispetto all’inflazione e alla media degli stipendi europei. Inoltre, reputiamo centrale introdurre un’indennità specifica anche per il personale scolastico dovuta al rischio di contagio Covid-19, oltre che la parità di trattamento giuridica ed economica tra personale precario e di ruolo, il riconoscimento integrale degli anni di servizio nella ricostruzione di carriera e il recupero del 2,5% del TFR trattenuto rispetto ai lavoratori privati”.
Il giovane sindacato con una proposta di emendamento al disegno di legge di Bilancio intende far partecipare tutti i candidati alla graduatoria finale, eliminando la procedura selettiva in modo da garantire l’assunzione di tutti i 60 mila precari con 36 mesi di servizio partecipanti. Marcello Pacifico (Anief): Siamo stati i primi a denunciare l’illegittima esclusione anche al ministero della Funzione Pubblica. Ora, chi era stato escluso può partecipare gratuitamente al ricorso ancora aperto al seguente link