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Nel mondo della scuola cresce la speranza dopo l’impegno preso ieri a Villa Pamphili del premier Giuseppe Conte davanti a sindacati e associazioni di categoria durante gli Stati Generali dell’Economia. Marcello Pacifico (Anief): “Siccome questi argomenti sono legati alla riapertura delle scuole in sicurezza a settembre, e non possiamo aspettare i soldi dall'Europa, serve una riprogrammazione delle risorse in bilancio per adottare il provvedimento durante la legge di conversione del Decreto Legge ‘Rilancio’ come descritto in alcuni emendamenti all'articolo 230 già presentati nello stesso provvedimento in via di conversione parlamentare”.
Il nuovo incontro è finito con gli stessi dubbi e le stesse perplessità dell’ultimo incontro di gennaio, prima della pandemia. La proposta dell’Aran continua ad essere irricevibile. Includere i docenti nel contingente minimo non trova spiegazione ne urgenza. “Poichè i docenti che scioperano non possono essere sostituiti nella didattica – osserva Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief – i docenti individuati nel contingente minimo avrebbero un ruolo di mera sorveglianza degli alunni. Non si capisce allora la necessità di questa scelta che avrebbe come effetto solo la compressione del diritto di sciopero per una categoria di lavoratori, i docenti”
Le stime prodotte da settimane dal sindacato Anief stanno facendo breccia tra diversi addetti ai lavori. Secondo la rivista Tuttoscuola, servono decine di migliaia di maestri nel primo ciclo e almeno 130 mila se si considera anche la scuola Secondaria di primo e secondo grado, senza parlare di altri 40 mila tra assistenti e collaboratori scolastici per l’igienizzazione, il supporto alle complesse operazioni, la sorveglianza e il lavoro delle segreterie. Secondo Anief serve un intervento urgente nel Decreto Rilancio, come è stato chiesto ieri dal presidente Marcello Pacifico durante l’incontro con il premier Giuseppe Conte a Villa Pamphili.
Secondo Marcello Pacifico, leader dell’Anief, “il rientro a scuola passa inevitabilmente per una quantità limitata di alunni per classe e per una riorganizzazione scolastica che implica la cancellazione dei vincoli introdotti a partire dalla Legge 133 del 2008, che ha imposto il dimensionamento, la cancellazione di 4 mila istituti autonomi, la sparizione di decine di migliaia di posti come Ata e di centinaia di migliaia di cattedre, con la formazione di maxi-scuole con migliaia di alunni iscritti e meno tempo-scuola. Se davvero si vuole cambiare marcia, come annunciato dal ministro dell’Economia e dal Governo nel corso degli Stati Generali dell’Economia, sono questi i punti da centrare il prima possibile”.
Il sindacato attiva i ricorsi e proroga i termini per impugnare tutti e quattro i bandi al 26 giugno: sono più di 40 i ricorsi attivati avverso il concorso ordinario nella secondaria, nell’infanzia e primaria, straordinario nella secondaria, e per conseguire l’abilitazione nella secondaria. Vai alla pagina dedicata sul sito, visiona la tabella e vedi il video ricorsi - concorso ordinario scuola dell’infanzia e primaria