E di dimostrare la congruità con l’offerta degli Atenei sui posti attivati, su appello dei legali dell’Anief che hanno contestato il numero dei 14 mila posti banditi a fronte dei 51 mila insegnanti di sostegno richiesti per garantire il diritto all’istruzione degli alunni con handicap certificato, e il rapporto dei Comitati regionali di coordinamento delle Università
È forte la delusione dei precari per l’accordo raggiunto in nottata all’interno della maggioranza: le modifiche al concorso straordinario non sono quelle che chiedeva il popolo della scuola, ad iniziare dai docenti precari, costretti a svolgere l’ennesima prova selettiva e a rimandare l’immissione in ruolo come minimo di altri 15 mesi. I motivi del malcontento sono nelle parole del presidente Anief Marcello Pacifico: intervistato da Orizzonte Scuola, il sindacalista autonomo ha ricordato che con “la sentenza Rossato il giudice ha ricordato che il sistema dell’assunzione per titoli in Italia è l’unico stratagemma che ha il Governo per evitare l’abuso di precariato”. Nella notte questa possibilità, caldeggiata anche da parte della maggioranza, è venuta meno. Ed ora i costi saranno altissimi: per la didattica e per l’erario.
Attraverso il suo presidente nazionale, Marcello Pacifico, Anief dà le informazioni più importanti, legate ai posti disponibili, alle regioni dove si terranno le 4 procedure concorsuali, a dove sarà svolta la preselettiva e dove no, darà indicazioni a chi è stato escluso su come ricorrere
I candidati interessati potranno essere successivamente contattati per chiarire eventuali dubbi sulle differenti possibilità d’accesso alle procedure concorsuali. Segui il webinar del 28 maggio
È incredibile quello che è accaduto nella notte: dai resoconti pubblicati da alcuni parlamentari sui propri profili social, apprendiamo che sulla scuola è stata chiusa una mediazione che prevede addirittura un peggioramento delle condizioni inizialmente previste dal bando di concorso straordinario per la scuola secondaria. Il concorso viene rinviato al termine della pandemia, con prova a risposta multipla sostituita da un elaborato scritto e a settembre solo assunzioni a tempo determinato.
Marcello Pacifico (Anief): “Siamo basiti. Il tavolo politico partiva dalla richiesta di assumere attraverso titoli e servizi, per evitare una prova scritta che rischiava seriamente di fallire l’obiettivo di avere docenti in cattedra a settembre. La prova scritta invece non solo rimane, ma addirittura si alza di livello e le assunzioni in ruolo vengono rimandate a data da destinarsi. Siamo dinanzi ad un fallimento per la politica”.