Varie

Anief, dopo aver difeso i precari, ora si scaglia contro il blocco dei contratti e degli stipendi per il personale di ruolo, predisponendo per i 67.000 neo-assunti nuove azioni, anche legali se necessarie, contro il blocco dei movimenti e l’eliminazione della prima fascia stipendiale.
La crisi del sindacato concertativo è effetto dell’attentato alle regole democratiche sulla rappresentanza dei lavoratori dovuto al rinvio delle elezioni RSU del 2009 e del rinvio della misurazione della rappresentatività sindacale, che ha aperto la strada alla violazione sistematica di gran parte dei diritti acquisiti dai lavoratori di ruolo della scuola su mobilità, stipendi, organici e contratti.
La maggior parte di quei sindacati che ha chiesto e avuto, in questi tre anni, compiacendosene (come risulta dalla risposta dell’on. Brunetta a una interrogazione parlamentare) la proroga della rappresentatività grazie al decreto delegato 150/2009 scritto dal ministro Brunetta - contrariamente a una norma precedente che vietava la proroga delle RSU - ha ceduto al Governo diverse prerogative dei lavoratori: dall’abolizione della mobilità per i primi cinque anni (come è stato richiesto, persino, in audizione parlamentare) e della prima fascia stipendiale per i neo-immessi (come sottoscritto nel recente CCNQ del 19 luglio 2011), al divieto di trattative negoziali su aumenti di stipendio e contratti (v. comunicati pubblicati dopo l’approvazione della norma che prevedeva la consultazione sull’utilizzo dei fondi nati dai 100.000 tagli) o formazione degli organici (prevista già nell’intesa sottoscritta dalle stesse confederazioni sindacali il 4 febbraio 2011).
Anief aveva provato a sbloccare le elezioni RSU per impedire a monte questo sfacelo, ma studiati espedienti (assenza di un decreto attuativo del decreto delega e quindi di un atto amministrativo) sono riusciti a impedirne l’azione giudiziaria fino a quando lo stesso Consiglio di stato non si è pronunciato sull’inopportunità di un eterno rinvio della misurazione della rappresentatività contro la libertà di scelta di rappresentanza dei lavoratori.
Già perché i diritti acquisiti possono essere rimodulati e sospesi ad tempus, come spesso anche la Consulta ha ricordato, ma non ad aeternum come sta avvenendo, trasformando la circostanza eccezionale in un nuovo ordine sociale. Così per le pensioni, per gli aumenti di stipendio, per la firma dei contratti, per le elezioni RSU, per la mobilità.
Il vecchio sindacato concertativo, nel frattempo, ha rinunciato a se stesso e ha dato il via libera al Governo a ritrattare diversi diritti acquisiti in trenta anni di lotta. Così non è più possibile per legge contrattare sugli scatti di anzianità del personale docente e ata di ruolo delle scuole - congelati per un quadriennio e destinati a scomparire in vista dell’introduzione del merito, salvo cancellare subito una prima fascia stipendiale per i neo-assunti; risulta impossibile firmare un contratto integrativo sulla mobilità del personale la cui assegnazione nelle istituzioni scolastiche è divenuta prerogativa del dirigente grazie anche all’intesa raggiunta dai vertici confederali con il Governo e il cui movimento è stato inibito per i neo-assunti per contentare il politico di turno. Tutto nel pieno disprezzo di principi costituzionalmente garantiti, di cui il sindacato si è impegnato soltanto a nasconderne la sistematica violazione attraverso ingannevoli comunicati, salvo oggi denunciarne l’evidenza vista la crisi politica corrente e l’opportunità di seguire il camaleonte.
L’Anief, nel frattempo, in questi tre anni, pur essendo esclusa dai tavoli negoziali e contrastata aspramente con attacchi personali e quotidiani su organi di stampa neanche troppo velatamente organizzati da questi stessi sindacati, ha ottenuto il riconoscimento per il personale precario a trasferirsi da una provincia all’altra, ha intrapreso una dura battaglia per il riconoscimento della parità di trattamento tra personale a tempo determinato e indeterminato (stabilizzazione, scatti di anzianità, contratti al 31 agosto su posti vacanti) che ha portato il Governo a sbloccare le immissioni in ruolo grazie ai ricorsi nei tribunali della Repubblica, agli scioperi proclamati, alle manifestazioni realizzate.
E’ evidente che di fronte a una legislazione, permanentemente d’urgenza, affidata dal Parlamento all’organo esecutivo governativo che svilisce anche il ruolo costituzionale costruito dai padri costituenti per il Sindacato, anche per il personale di ruolo della scuola diventa necessaria l’azione dell’Anief che deve intervenire con maggiore attenzione ed efficacia prima che scompaia la necessità di una qualsiasi attività negoziale. Pertanto, l’Anief, nel continuare l’azione legale per sbloccare il contratto collettivo nazionale e gli scatti di anzianità, si opporrà con determinazione con tutti gli strumenti legali e giudiziari disponibili anche al blocco della mobilità per il personale di ruolo neo-assunto come all’eliminazione del primo gradino stipendiale nella ricostruzione di carriera. Abbiamo già dimostrato come l’invarianza finanziaria per le nuove immissioni in ruolo fosse possibile senza comprimere i diritti dei lavoratori, né possiamo avvallare il blocco dei movimenti del personale neo-assunto dopo aver garantito il movimento dei precari. I principi alla base della nostra Costituzione non si barattano né per interessi politici, sociali o economici, né generali né particolari perché alla fine perdono soltanto le istituzioni e i fini a cui esse sono preposte e con esse, perdono tutti i cittadini, perdiamo tutti noi. Anche per questo stiamo lavorando a un progetto di un nuovo sindacato che possa ottenere la fiducia dei lavoratori della scuola alle prossime elezioni RSU previste nella primavera 2012 e recuperare il senso e il fine della sua stessa ragion d’essere nell’interesse di un Paese fondato sul diritto al lavoro. Già abbiamo una confederazione dalla nostra parte, manca soltanto il tuo contributo.
 

Cordiale e propositivo l’incontro tra i due presidenti nazionali, in vista della prossima campagna di elezione delle Rsu. Oggetto: l’ipotesi di costruzione di un nuovo soggetto sindacale federale che ottenga la rappresentatività.

Dopo l’incontro di Cefalù tra sindacati che insieme raggiungerebbero per consistenza associativa la soglia del 5% della rappresentatività, ovvero tra Anief, Lisa, Sab, ScuolaAthena, Unicobas, incontro avvenuto dopo i precedenti dell’Anief anche con Agorà, Anaps, Orsa, e il sostegno giunto all’iniziativa da Sisa e Usi, sabato scorso a Catania si sono incontrati il presidente nazionale dell’Anief, prof. Marcello Pacifico e il segretario nazionale della Cisalscuola, prof. Raffaele Di Lecce per discutere di una nuova rappresentanza sindacale nella scuola italiana in grado di affrontare lo stato di emergenza in cui è piombato l’intero settore dell’istruzione. Il colloquio è stato cordiale e propositivo e ha registrato una sostanziale unità di analisi e di intenti che si è concretizzata nella promessa di un nuovo incontro già giovedì prossimo per discutere di elementi più tecnici.

L’Anief sta cercando di mettere insieme forze, idee, movimenti che hanno storie diverse ma possono nella loro pluralità arricchire un nuovo modo di fare sindacato per rilanciare un’istituzione ormai percepita come mero centro di potere o casta improduttiva.

Secondo il presidente Pacifico entro un mese potrebbe nascere un nuovo soggetto unitario sindacale in grado di ottenere la rappresentatività alle prossime elezioni Rsu e sedere nei tavoli contrattuali a livello nazionale, regionale, provinciale, a distanza di venti anni dall’esperienza riuscita al prof. Gigliotti.

Si sono riuniti a Cefalù (PA) il 4 e 5 giugno i segretari generali di Anief, Lisa, Sab, Scuola Athena, Unicobas per discutere della possibile creazione di una federazione unitaria a cui imputare le deleghe in vista delle prossime elezioni RSU previste per il marzo 2012.

I segretari generali Pacifico, Sfilio, Sola, Lillo, D’Errico delle organizzazioni convenute, la cui rappresentatività complessiva si avvicina alla quota del 5% del dato associativo utile per sedere al tavolo negoziale e contrastare le scelte del Governo per il prossimo triennio contrattuale, si sono incontrati per discutere una piattaforma unitaria e un programma elettorale per le prossime elezioni RSU al fine di creare una nuova rappresentanza per il personale docente e Ata della scuola, preso atto del fallimento della politica concertativa dei sindacati confederali.

Proficui e costruttivi i lavori svolti tra il sabato e la domenica, che hanno registrato una sostanziale unità d’intenti sulle strategie e sugli obiettivi da raggiungere per rilanciare la tutela di una categoria ormai abbandonata a se stessa, lontana dalla professionalità e dal rispetto che il suo ruolo educativo le impone. Una perdita di credibilità che si riflette anche nella perdita del potere d’acquisto degli stipendi e dei diritti sindacali su cui tutti hanno condiviso la necessità di impegnare una nuova politica sindacale capace di rispondere alle domande di tutti gli operatori della scuola. I segretari generali si sono impegnati, infine, a rivedersi entro un mese per sottoporre ai rispettivi organi statutari le proposte analizzate al fine di costruire un possibile soggetto federale unitario che possa presentare un’unica lista in vista delle prossime elezioni RSU e consentire al personale docente e Ata la scelta di un’alternativa alla politica dei tagli e degli insulti purtroppo avallata da altri sindacati.

L’occasione sarà anche utile per la possibile convergenza di altre sigle che attendono da tempo un’opportunità reale di cambiamento che, considerate le potenzialità, sarebbe effettivamente e realisticamente realizzabile.

ANIEF comunica che la Segreteria nazionale di Palermo (esclusivamente la sede di Corso Pisani n. 254), oltre al normale orario di apertura al pubblico, rimarrà aperta anche nei giorni 21 e 28 maggio 2011, dalle ore 9 alle ore 14.

Nelle sezioni regionali del sito, inoltre, sarà possibile reperire sedi ed orari di apertura straordinari per ogni provincia degli sportelli territoriali. Raccomandiamo, inoltre, di controllare la sezione Assemblee locali per conoscere date e luoghi delle assemblee-seminario ANIEF per la compilazione dei moduli di aggiornamento.

Soldi spesi senza controllo. Alcune OO. SS. chiedono un incontro urgente al ministro Gelmini dopo aver avallato, però, la direttiva ministeriale che ridefinisce illegittimamente alcuni criteri per la selezione dei controllori dei bilanci delle scuole. Anief pronta a ricorrere.

Tutto nasce con la nota del 12 ottobre scorso a firma del Direttore generale dell’Ufficio VII del Miur, dott. M. Filisetti, per la presentazione delle domande per via informatizzata per far parte dell’elenco per la designazione dei revisori dei conti per il triennio 2011-2013. Dopo che gli aspiranti, spesso quadri dirigenziali dell’amministrazione centrale e periferica del Miur, presentano la domanda esce con il placet di alcune OO. SS., preventivamente consultate, la direttiva n. 102 del 30 dicembre 2010, a firma del ministro Gelmini che ridefinisce a posteriori proprio i criteri di selezione dei candidati, ritardando sine die la pubblicazione dell’elenco dei nuovi 3.000 revisori dei conti.

Risultato pratico: dal 15 febbraio 2011 - data ultima di proroga dei collegi di cui alla legge 444/1994 -, le scuole sono senza i revisori dei conti di nomina del MIUR.

Lo stesso direttore generale ne ha preso atto e ha dovuto emanare il 14 aprile scorso una nuova nota, con prot. n. 2691, che autorizza a postergare al 31 maggio l’approvazione del conto consuntivo da parte di ciascun consiglio di istituto delle 12.000 scuole sparse sul territorio nazionale, che dovrebbe essere corredato proprio dalla relazione di quei revisori di conti, ancor oggi non assegnati alle stesse scuole, mentre la data originariamente prevista fin dal decreto interministeriale del 1 febbraio 2001 era per il 30 aprile di ogni anno.

Con una conseguenza paradossale: incertezza di bilancio per il funzionamento della scuola e momentanea assenza di uno dei due titolari (l’altro revisore è di nomina del MEF, dopo l’approvazione della legge 296/2006) della culpa in vigilando e della segnalazione all’USR di una nomina di un eventuale commissario ad acta in caso di illecito o inopportuno utilizzo dei fondi in dotazione dell’istituzione scolastica.

Se poi si va nel merito della direttiva ministeriale, emanata a procedura selettiva avviata, si scoprono diverse incomprensibili modifiche alla disciplina vigente, che l’Anief ritiene debbano essere immediatamente cassate perché illegittime e facilmente impugnabili nei tribunali:

  • l’introduzione del nulla osta (comma 1, articolo 1) che, dopo l’eventuale idoneità ministeriale, subordina la presa di incarico da parte degli aspiranti dipendenti dell’amministrazione pubblica al placet del dirigente responsabile dell’ufficio di appartenenza, qualora compatibile anche con la nuova mole di lavoro in carico allo stesso ufficio, dopo i tagli di settore;
  • la mancata riproposizione (comma 1, articolo 1) della distinzione tra profili di cui all’art. 57, c. 5 del decreto interministeriale n. 44 del 2001 (dipendenti appartenenti a qualifica non inferiore a quelle ricomprese nell'area funzionale C del contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al comparto dei ministeri per il quadriennio 1998-2001, nonché i dipendenti, di qualifica immediatamente inferiore che siano iscritti nel registro dei revisori contabili. L'elenco comprende una apposita sezione nella quale possono chiedere di essere iscritti revisori contabili esterni all'amministrazione per l'attribuzione degli incarichi eccedenti);
  • la pubblicazione dei criteri di selezione (comma 3, articolo 1) avvenuta dopo l’apertura della procedura informatizzata;
  • la considerazione di conflitti di interesse che esulano dalle mere esigenze di lettura di documenti contabili (articolo 3) che mette fuori gioco tutti i titolari di corsi di formazione o di funzione ispettiva di progetti comunitari nelle istituzioni scolastiche;
  • l’inserimento del criterio di servizio nella stessa regione ma non nella stessa provincia, di cui all’articolo 4, che contraddice quanto autorizzato successivamente all’articolo 6 (nomina del revisore di regioni limitrofe), peraltro contraddetto al suo interno nel numero di incarichi (due o quattro?);
  • l’adozione da parte dell’Ufficio IX (o VII?) della direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio di tutte le determinazioni conseguenti alle segnalazione dei revisori dei conti (articolo 9), e ad oggi demandata ai dirigenti degli uffici scolastici regionali, titolari della nomina del commissario ad acta, su segnalazione dei suddetti revisori.

Anief chiede, pertanto, la riscrittura della direttiva. In sua assenza, promuoverà ricorsi per l’annullamento dell’illegittimo elenco dei revisori dei conti pubblicato in violazione delle norme vigenti.

Il personale interessato, anche perché escluso dalle liste per i motivi richiamati, può scrivere una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Sarà ricontattato per ricevere le istruzioni operative.