Anief - Decreto Sostegni, l’assenza del personale per fare il vaccino anti-Covid19 a carico dello Stato. Anief: deve valere per tutti e anche per la malattia post-dose

Nel decreto legge ‘Sostegni’ approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri c’è anche la norma sulla migliore gestione dell’emergenza che giustifica l’assenza dei lavoratori per la somministrazione del vaccino contro il Covid-19: la novità, dunque, non determinerà più alcuna decurtazione del trattamento economico, né fondamentale né accessorio, al personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario delle istituzioni scolastiche. Il sindacato Anief plaude alla decisione del Governo Draghi, fermo restando la necessità di fare chiarezza sulle dosi AstraZeneca destinate al personale della scuola.

“È stata approvata dai ministri una norma di civiltà – dice il presidente Marcello Pacifico - perché il dipendente che si vaccina volontariamente compie un atto di cui beneficiano tutti e non può essere penalizzato. A questo punto, però, chiediamo che la giustificazione dell’assenza venga estesa a tutti i 650 mila docenti e Ata che hanno già fatto il vaccino e che si accingono a farlo nei prossimi giorni, prima che la disposizione divenga esecutiva. Altrimenti, ne beneficerebbe solo una parte minoritaria. Inoltre, il nostro sindacato continua a ritenere inappropriata e ingiustificata la legge che tassa il lavoratore pubblico in caso di assenza per malattia: un obolo che non ha motivo di esistere. Come ritiene del tutto immotivato l’obbligo di vaccinare il personale nella regione di residenza: perché obbligare tanti lavoratori della scuola a mettersi in viaggio per vaccinarsi? Non possono essere i singoli governatori a trovare la soluzione”.
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