Anief - SBAGLIATI I NUMERI DEI DIPENDENTI NON VACCINATI, ANIEF: COLPEVOLIZZATA LA CATEGORIA SENZA MOTIVO

L’ultima ipotesi al vaglio del Governo sull’obbligo vaccinale per il personale scolastico sarebbe quella di istituirlo solo per le Regioni con una bassa percentuale di lavoratori vaccinati. Solo che i dati pubblicati sinora dal Governo, che complessivamente arrivano ad oltre 220mila docenti e Ata non vaccinati, pari al 15% del personale scolastico, risultano tutt’altro che verosimili. Al 25 luglio, dicono le fonti governative, la popolazione scolastica era di 1.464.309, mentre il 2 luglio si fermava a 1.460.309. Di questi, i non vaccinati sono 222.132, mentre il 2 luglio erano 216.221. I non immunizzati sarebbero quindi aumentati di 6mila casi. Mentre la platea di dipendenti scolastici è cresciuta di 4mila. Come è possibile?

Marcello Pacifico, presidente Anief, dice che “Si stanno portando avanti delle accuse ai dipendenti della scuola perché non avrebbero aderito in massa alla vaccinazione contro il Covid. Tutto parte dal dato nazionale 220mila docenti e Ata ancora non vaccinati. Ma se andiamo a verificare quel numero, adesso ci si accorge che sono sovradimensionati, perché diversi di quei lavoratori non sono di ruolo, ma temporanei, e quindi oggi non sono più sotto contratto. Si sta, quindi, gridando ai quattro venti che sono dipendenti della scuola non vaccinati, ma a nessuno è venuto in mente che si tratta dei tanti supplenti assunti e poi licenziati. Anief lo ha già fatto presente ed ora che l’errore sta diventando pubblico non può che rimarcarlo: facciamo attenzione a criminalizzare una categoria che da quando è arrivato il Covid ha tenuto comunque fede alla sua mission, portando avanti la didattica a distanza a proprie spese e ben oltre il proprio orario di servizio. Poi, lo scorso anno, ha alternato dad e didattica in presenza, organizzando lezioni da ogni dove. Adesso se la prendono con docenti e Ata perché non hanno fatto il vaccino, ma poi si scopre che in alcune regioni ha aderito già il 100% e in altre chi non lo ha fatto non è probabilmente più sotto contratto. Basta, la misura è colma”.
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