Anief - Mobilità del personale, il punto su vincoli e novità introdotti dal nuovo CCNI per il triennio 2022/2024

La firma dell'ipotesi di contratto per i trasferimenti per il triennio 2022/2024 è diventata argomento di campagna elettorale RSU e ha diviso ancora di più le sigle sindacali presenti al tavolo tra chi ha firmato l'accordo come la CISL e si vanta di aver favorito il personale, chi al momento non ha firmato come CGIL-FLC, UIL, SNALS, GILDA perché aspetta risposte sulle richieste presentate, e chi non ha potuto partecipare al tavolo come ANIEF per via delle attuali regole che ammettono la partecipazione dei soli sindacati firmatari del CCNL vigente. “La verità – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è che i vincoli di 5 anni sulla mobilità dei neo-assunti sono stati messi con la Legge 145, del 30 dicembre 2018, a seguito dell'accordo firmato a Palazzo Chigi il 24 aprile 2018 da tutti gli altri sindacati. L’accordo di Palazzo Chigi siglato anche per Anief il 20 maggio scorso, li avrebbe dovuti fare cadere, anche su assegnazione provvisoria: non è stato fatto. Come non sono state tolte le aliquote su trasferimenti e passaggi di ruolo volute dai sindacati: una decisione scellerata che fa respingere il 40% delle domande sulla mobilità, nonostante i posti liberi. A chi amministra la scuola, infine, ricordiamo che le deroghe si possono fare: come nel 2011, quando nel contratto integrativo i sindacati hanno chiesto e ottenuto l’eccezione al vincolo sulle assegnazioni provvisorie introdotto dalla Legge 106/11”. Cerchiamo quindi di capire come si è arrivati all’attuale situazione frastagliata e di spaccature.
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