Confedir

Nuovo blocco stipendi per 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici?

Se l’ipotesi avanzata da Italia Oggi fosse vera, Confedir annuncia l’avvio di una dura battaglia legale.

È davvero apocalittico lo scenario avanzato da Italia Oggi, non smentito dal Governo, secondo cui il presidente del Consiglio uscente, Mario Monti, su invito dei ministri Patroni Griffi e Vittorio Grilli, sarebbe in procinto di firmare un decreto per non dare seguito agli aumenti contrattuali del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche relativi agli anni 2013-2014 e "senza possibilità di recupero".

Secondo Marcello Pacifico, delegato della segreteria generale Confedir alla gestione del contenzioso, “se quanto riportato dalla stampa specializzata fosse vero saremmo di fronte ad un provvedimento illegittimo. Perché chi lo ha formulato non ha tenuto conto della sentenza della Consulta n. 223 del 2012, in base alla quale è stato stabilito che nei confronti dei magistrati, e per analogia di tutti i dipendenti pubblici, non può essere ascrivibile avviare il blocco contrattuale, nemmeno in via eccezionale. I giudici hanno infatti spiegato che la irrecuperabilità del diritto allo stipendio equo lede gli articoli 1, 36 e 39 della Costituzione”.

Per questi motivi, sempre qualora le indiscrezioni della stampa specializzata si rivelassero fondate, la Confedir annuncia che lancerà una massiccia campagna legale per tutelare tutti i dirigenti e dipendenti pubblici a cui – confermando e prorogando il blocco degli scatti stipendiali – viene negato il diritto alla retribuzione al lavoro, da conferire inderogabilmente in modo proporzionale all’attività svolta. Si tratterebbe di una procedura unilaterale e avviata, peraltro a pochi giorni dell’incontro della Funzione Pubblica con i sindacati, fissato per prossimo 6 marzo, da un esecutivo che non è più deputato a governare questo Paese.