Dopo quattro ordinanze di accoglimento, ora lo stop. Ci vuole l’abilitazione e le prove suppletive potranno essere ripetute anche dopo anni dopo le udienze di merito senza provvedimenti cautelari. Con decreto monocratico, ammessi, invece, candidati PAS/TFA sostegno con riserva che devono ancora conseguire il titolo. Cosa è successo dopo tre settimane? Anief lo chiederà negli appelli avverso le altre ordinanze negative del Tar Lazio, perché è assurdo che alcuni ricorrenti siano stati ammessi ed altri no, senza fatti nuovi in punto di diritto. La partita continuerà nei prossimi mesi.
Colpo di scena al Consiglio di Stato che dopo aver sospeso una sentenza breve negativa del Tar Lazio sui diplomati magistrali ad indirizzo linguistico richiamando una pronuncia definitiva resa dallo stesso Collegio in merito al contenzioso relativo alla precedente procedura concorsuale, con ordinanza n. 2163/2016, nega provvedimenti cautelari già resi un mese fa e dispone la discussione urgente del merito, perché potrà essere sempre predisposta “una prova riservata di esami” in caso di accoglimento. Ciò vuol dire che dopo mesi o anni, il concorso dovrà essere rifatto, se saranno accolte come in passato le doglianze dei ricorrenti per la scuola dell’infanzia e della primaria.
Ma fa ancora più discutere l’ordinanza n. 2162/16 che ignora una prima ordinanza di accoglimento con cui la stessa sezione del Consiglio di Stato ha ammesso due laureati al concorso, e una seconda di riesame, negata al Miur, con cui in assenza di fatti nuovi la stessa Sezione ha respinto la richiesta dell’avvocatura dello Stato di sospensione dell’ordinanza di accoglimento. La legge ora sembra chiara e nessuno senza abilitazione può chiedere di entrare; peccato, però, che già alcuni hanno potuto partecipare su ordine degli stessi giudici.
A questo punto, lo studio legale dell’Anief ritiene necessario reinvestire il Collegio della questione e richiedere, persino, il coinvolgimento dell’Adunanza plenaria, in caso di palese contrasto giurisprudenziale.
Nel frattempo, per il Tar Lazio, gli ITP e i docenti di ruolo potranno sedersi nelle nuove prove riservate in corso di definizione da parte del Miur dopo i ricorsi presentati dal sindacato, mentre, con decreto monocratico n. 2057/2016 lo stesso Consiglio di Stato ammette i docenti che stanno conseguendo un titolo di abilitazione o una specializzazione presso le Università nel rispetto delle “esigenze di parità di trattamento e tutela del legittimo affidamento”. Sempre che non ci ripensi il Collegio visti i precedenti perché, a questo punto, la giustizia sembra agire ad orologeria o a giorni fasti e nefasti. Se discuti la causa, un giorno hai ragione, un altro hai torto.
Tutti gli altri ricorrenti dovranno o aspettare una terza e diversa pronuncia del Consiglio di Stato entro quest’estate o la discussione di merito dei ricorsi quando potrebbe essere, persino dopo anni, ordinato lo svolgimento per gli stessi di una prova suppletiva. Di certo, oggi regna l’incertezza del diritto.