Giovedì 5 dicembre a Bari, presso il Conservatorio N. Piccinni, in via Cifarelli 26, dalle ore 14 alle ore 16, si svolgerà un importante nuovo incontro Anief in presenza e anche online: l’evento sindacale riguarderà l’assemblea nazionale AFAM. Per registrarsi e partecipare cliccare qui.
“Poco più di un decennio fa, nel 2011, il personale scolastico andava in pensione con Quota 96, che corrispondeva a 60 anni di età e 36 anni di contributi versati, e con l’assegno di quiescenza quasi corrispondente all’ultimo stipendio: oggi bisogna attendere 67 anni, a breve anche 5 mesi in più, rischiare di prendersi patologie di vario genere legate al burnout e si riceve un assegno pensionistico tagliato almeno del 30% rispetto alla busta paga. Noi non ci stiamo: il personale della scuola è incompatibile con questa riforma assurda e tra le varie iniziative per fermare questa deriva abbiamo predisposto anche una petizione online che chiediamo a tutto il popolo della scuola di aderirvi unendosi ai quasi 70 mila che in pochi giorni l’hanno sottoscritta”. Lo dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando le prospettive della stampa specializzata, secondo la quale “è inevitabile considerare che, di due o tre mesi alla volta, molto presto le pensioni di vecchiaia supereranno il tetto dei 70 anni”.
C’è soddisfazione nel sindacato Anief per la proroga chiesta e ottenuta dal ministero sulle scadenze legate al Programma annuale 2025 e al PNRR. L'atto, relativo ai DM 65 e 66, era stato infatti sollecitato nei giorni scorsi proprio dal giovane sindacato autonomo e rappresentativo per alleggerire l’elevato carico amministrativo delle segreterie. Con una comunicazione ufficiale, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha quindi concesso lo slittamento di 45 giorni degli adempimenti previsti.
Altro che pensione anticipata, la riforma previdenziale allo studio del Governo prevede che dal 2029 l’uscita dal lavoro per ‘vecchiaia’ passerà dagli attuali 67 anni a 67 anni e 5 mesi. Secondo la stampa specializzata “è inevitabile considerare che, di due o tre mesi alla volta, molto presto le pensioni di vecchiaia supereranno il tetto dei 70 anni. E non ci vogliono simulatori per capirlo. Alla luce di quanto detto, ogni 10 anni l’età pensionabile rischia di salire di 10/12 mesi, se non di più. Già nel 2034 potrebbero servire 68 anni per lasciare il lavoro, e prima del 2040 si arriverebbe a 69. Per poi andare dritti verso la fatidica quota dei 70 anni”. Immediata è arrivata la replica del sindacato Anief alle delle intenzioni dell’Esecutivo: per chi lavora nella scuola si tratta di una prospettiva terrificante e improponibile, con effetti devastanti anche per gli alunni.