Ancora una vittoria dei legali dell’Anief presso il Consiglio di Stato messa a segno a tutela dei diritti dei docenti in possesso di abilitazione con diploma magistrale a indirizzo sperimentale linguistico: i Giudici di Palazzo Spada danno piena ragione ai ricorrenti e confermano il loro diritto a partecipare al concorso a cattedra bandito dal MIUR lo scorso febbraio. Per gli specializzandi sostegno, invece, come per i laureati, tutto è rinviato all’organizzazione delle prove suppletive quando potrà essere, eventualmente, richiesta una nuova istanza cautelare visto che le prove scritte si sono già svolte. E ancora un velo di incertezza si abbatte su tutta la procedura, visto che il Miur non ha ancora predisposto il calendario delle prove speciali richieste dai giudici, mentre stanno per essere nominati i primi vincitori.
Ancora un colpo di scena si abbatte sull’ultimo concorso a cattedra voluto dal Governo, che ha escluso intere categorie di docenti, da quelli di ruolo a quelli non abilitati, dagli ITP agli specializzandi e che è finito sotto la lente dei giudici amministrativi. Le ultime ordinanze di accoglimento dei giudici di Palazzo Spada sono la n. 2957/16 e la n. 2995/16 con cui sono ammessi nuovamente i diplomati magistrali ad indirizzo linguistico del ricorso n. 4413/16 respinto dal Tar Lazio in sede cautelare, nonostante una precedente ordinanza degli stessi giudici di secondo grado, grazie all’appello predisposto dai legali dell’Anief, Sergio Galleano e Vincenzo De Michele con la collaborazione dell’avv. Simona Rotundo, aveva già “ritenuto, pur nell’ambito della delibazione propria della presente fase cautelare, che, oltre ai sufficienti profili addotti a sostegno del requisito del fumus boni iuris, risulti nella specie dimostrato anche la ricorrenza del requisito del periculum, tenuto conto dei tempi ristretti di definizione della procedura concorsuale in questione”.
E così le prove suppletive devono essere organizzate dal Miur per altri 400 ricorrenti illegittimamente esclusi dalla partecipazione al concorso a cattedra, a queste potranno sempre fare richiesta di accedere anche gli specializzandi (oggi specializzati) su sostegno nonché i ricorrenti laureati senza abilitazione che i legali Anief continueranno a tutelare in tutte le opportune sedi. Come si legge nella motivazione delle ordinanze respinte, infatti, relative ai ricorsi iscritti al Tar Lazio con numero di ruolo n. 4409/16 e n. 4407/16, il Consiglio di Stato non preclude la futura ammissione dei ricorrenti alle ulteriori sessioni concorsuali riservate considerando che “le prove scritte del concorso si sono ormai svolte, cosicché non residuano margini per ammissione, sia pure con riserva, alla procedura sui cui si controverte”, ma ribadendo “l’eventuale partecipazione alle future sessioni riservate che saranno bandite dal Ministero dell’istruzione, come assicurato, nella camera di consiglio, dal difensore dell’Amministrazione.”
Quindi, ancora una speranza per queste categorie di docenti che negli scorsi mesi avevano ottenuto un decreto monocratico e due ordinanze di accoglimento sempre da quei giudici del Consiglio di Stato che oggi si riservano di dare, soltanto dopo l’organizzazione delle prove suppletive, un nuovo giudizio sommario. Prove che, comunque, per lo studio legale dell’Anief devono essere organizzate dal Miur necessariamente prima della nomina dei vincitori, ovvero della conclusione delle procedure stesse, visti i lavori avanzati in alcune commissioni. I legali Anief hanno già provveduto a inviare formale diffida al MIUR per una rapida calendarizzazione delle sessioni d'esame che dovranno essere riservate ai ricorrenti.
A questo punto non rimane che osservare da spettatori questa sagra che si tinge, di giorno in giorno, con mille sfumature dopo che, sempre grazie ai ricorsi dell’Anief, centinaia di insegnanti tecnico pratici e docenti di ruolo hanno avuto garantita già la partecipazione alle stesse prove suppletive, mentre è stato pubblicato in GU del 13 luglio 2016 l’atto di promovimento n. 134 del 12 aprile 2016 con cui il Tar Lazio ha sollevato, sempre su richieste dei legali dell’Anief, questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, comma 110, ultima parte della legge n. 107/2016 per violazione degli artt. 2, 3, 4, 51 e 97 della Costituzione, ragion per cui, a breve, si avrà l’udienza pubblica della Consulta. A settembre, pertanto, si attendono nuovi sviluppi.