È evidente che devono essere salvaguardate le graduatorie ad esaurimento e il doppio canale di reclutamento. Ma bisogna stabilizzare anche i precari con tre anni di servizio e nella selezione concorsuale valorizzare il servizio, le abilitazioni, le specializzazioni universitarie.
Bisogna aprire una serie riflessione con il mondo della scuola e del precariato prima di bandire i nuovi concorsi. L’attuale sistema del doppio canale, infatti, mantiene delle graduatorie di idoneità dell’ultimo concorso a cattedra che sono prossime all’esaurimento mentre le altre graduatorie ex-permanenti sono ancora sature anche senza l’ingresso dei nuovi abilitati dal 2009 al 2011 che hanno tutto il diritto a essere inseriti. "Non vorrei - dichiara il presidente M. Pacifico - che con la scusa del largo ai giovani si usi lo stesso specchietto per le allodole usato per i precari delle SSIS, che giovani non sono più e dopo dieci anni ancora sono per lo più supplenti (75.000 su 100.000) dopo aver superato ogni anno dal 1999 al 2009 un concorso a numero chiuso per diventare insegnanti; né vorrei che si innescasse una nuova guerra tra poveri, giovani abilitati e precari ormai divenuti storici con lo stesso titolo universitario".
L’unica via per superare questa impasse è quella di stabilizzare immediatamente i precari con diversi anni di servizio come la normativa comunitaria (direttiva 1999/70/CE) ci impone in maniera da disinnescare un nuovo contenzioso, e di far partire subito il tirocinio formativo attivo (TFA) per non lasciare disoccupati i giovani laureati, alla mercé del mercato degli istituti privati che possono utilizzare ancora oggi il 15% del personale non abilitato, senza alcun controllo su stipendi e contributi versati.
Infine, pur non essendo contro i nuovi concorsi, non possiamo ignorare che il personale abilitato ha superato diversi concorsi (a cattedra, riservato, SSIS, ex lege 143) per conseguire i titoli culturali per accedere alla professione. La migliore condizione per bandire un concorso, allora, potrebbe nascere soltanto se le graduatorie ex-permanenti, oltre che quelle di merito, si esaurissero, consentendo con serenità la valutazione della professionalità dei giovani aspiranti docenti a cui, comunque, deve essere garantito il diritto a inserirsi nelle graduatorie degli altri precari.