Non si contano più le sentenze dei Tar che annullano per diversi motivi le procedure concorsuali del concorso per dirigenti scolastici, svolte nelle regioni prima della nomina dei candidati risultati idonei. Stiamo parlando di un concorso male organizzato e viziato da troppe distorsioni: sin dal pessimo allestimento delle prove preliminari, organizzate sulla base di un alto numero di quesiti scorretti.
Dai Tar di Molise, Piemonte, Lazio, Calabria, Lombardia e Umbria, sono arrivate sentenze che hanno accertato irregolarità: in alcuni casi i giudici hanno disposto anche l’annullamento delle prove scritte. E ancora si attende la sentenza del Tar del Lazio sulla correttezza delle prove pre-selettive. Inoltre, da parlamentari di diversi schieramenti sono pervenute interrogazioni precise che ancora attendono risposte chiare.
Anief torna quindi a rinnovare la richiesta formulata da tempo al Ministero dell’Istruzione: occorre con celerità sospendere questo concorso. Per bandirne uno nuovo, con domande selettive e procedure corrette, che tenga anche conto dei nuovi organici venutisi a determinare a seguito dei decreti assessoriali sul dimensionamento.
“È assurdo sapere, infatti, che in questi giorni – dichiara il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico – siano state pubblicate circolari sugli organici, di fatto e di diritto, sul personale docente, Ata e Dsga, e siano state approvate delle modalità riguardanti il personale dirigenziale e l’organizzazione della rete scolastica ‘contra legem’ rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale che ha cancellato dal nostro ordinamento quelle norme sul dimensionamento scolastico che intendevano delegare la definizione della pianta organica alle volontà assessoriali”.
Il Miur non può continuare ad ignorare quanto accaduto in Lombardia, dove le prove scritte del concorso sono state di fatto cancellate. Come non può far finta di nulla di fronte alla recente sentenza di annullamento del Tribunale regionale dell’Umbria, dove si è giunti alla stessa decisione decretando illegittimi i criteri di valutazione adottati dalle commissioni. Inoltre, non bisogna dimenticare che il Tar del Lazio ed il Consiglio di Stato presto potrebbero reputare nulle anche le prove pre-selettive, cui nell’ottobre scorso parteciparono 32 mila candidati.
Come se non bastasse, ancora oggi l’aspirante vincitore del concorso non potrebbe vedersi assegnato il posto fisso da dirigente scolastico, perché tutto l’organico dovrà essere necessariamente rivisto alla luce della sentenza della Corte Costituzionale del mese di giugno e delle decisioni che saranno assunte nella prossima Conferenza Stato-Regioni.
“A questo punto – chiede pubblicamente il presidente dell’Anief – perché continuare a tenere in vita una procedura concorsuale mal gestita, infarcita di errori e con l’entità dei posti da assegnare ancora incerta rispetto al bando iniziale? Per tutti questi motivi il nostro sindacato rinnova l’invito al Miur di sospendere immediatamente qualsiasi procedura di nomina, in attesa di assistere alla formazione di un quadro dai contorni più certi. Sia per l’attribuzione dei posti in organico, sia perché si ristabilisca una gestione delle procedure concorsuali nuova, trasparente e imparziale”.
“In Italia – conclude Pacifico – non vi è bisogno di dirigenti scolastici reclutati ‘per strada’ e selezionati attraverso un alto numero di quesiti errati. Quello che serve alle nostre scuole sono dei capi d’istituto meritevoli, che dimostrino di conoscere profondamente l’autonomia scolastica e come applicarla”.