Dopo gli appelli rivolti dall’Anp e dalla Disal, e dopo la lettera del direttore dell’Usr della Lombardia, tutte in strenua difesa di un concorso palesemente irregolare, oggi l’Anief, il sindacato che ha patrocinato il maggior numero di ricorsi avversi a questa procedura selettiva, chiede rispetto per le sentenze emesse dalla magistratura nelle decisioni che verranno assunte.
Mentre il più grande sindacato dei dirigenti scolastici continua a difendere le procedure di un concorso irregolare, rivolgendosi anche al presidente del Consiglio e ai presidenti delle commissioni Cultura di Camera e Senato, a dispetto di una serie di interrogazioni parlamentari che hanno chiesto chiarimenti sulla “curiosa” presenza nelle commissioni d’esame di dirigenti sindacali, l’Anief torna a difendere l’operato della magistratura nel rispetto dei principi costituzionali di trasparenza, imparzialità e merito.
“A questo punto - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato ai quadri e direttivi della Confedir – nel caso in cui la politica dovesse intervenire sulle vertenze in atto, è evidente che dovrà necessariamente essere assicurato il diritto dei ricorrenti alla rinnovazione della prova concorsuale, al di là delle tutele che potrebbero essere offerte ai candidati che hanno superato il concorso”.
“In caso contrario – conclude Pacifico - il contenzioso non avrebbe mai fine. Anzi, si renderebbe, di fatto, ingestibile la direzione di migliaia di istituzioni scolastiche. Con la pratica delle reggenze, anche di diversi istituti, destinata a moltiplicarsi anziché ad estinguersi”.