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Concorso dirigenti scolastici: Anief chiede prudenza al ministro Profumo

Inutile invocare una decisione rapida del Consiglio di Stato sulle prove scritte in Lombardia, quando a fine novembre il Tar Lazio potrebbe annullare l’intera procedura concorsuale, mentre rimangono bloccati i concorsi in Calabria e Molise. La soluzione politica deve tenere conto anche dei diritti dei ricorrenti per non cancellare tutto.

Quando il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, chiese al ministro - appena insediato, lo scorso ottobre - di rinviare di qualche giorno le prove scritte per consentire al Consiglio di Stato di valutare la richiesta di ammissione con urgenza e con riserva dei ricorrenti alle stesse, così da salvare l’esito finale del concorso, tale richiesta non è stata ascoltata.

Ora il destino beffardo costringe lo stesso titolare di Viale Trastevere a chiedere al tribunale di anticipare il giudizio di una sentenza dai contenuti scontati per preparare l’ennesima sanatoria all’italiana che già alcuni esponenti politici e sindacali vorrebbero scritta.

Bene, ma questa volta si stia attenti alla sostanza oltre che alla forma, perché con la soluzione politica non basterà rinnovare le prove per tutti i ricorrenti, ma stilare una graduatoria unica finale comprendente i vecchi e nuovi idonei. In questo modo, potrebbe essere persino giustificata l’attribuzione, per l’a.s. 2012-2013, di un incarico di presidenza agli idonei.

Oggi, a differenza del precedente concorso siciliano, non è in discussione soltanto la valutazione degli scritti, ma la rinnovazione dell’intera procedura concorsuale, per la violazione del bando attraverso la somministrazione di quesiti errati. Pertanto, qualsiasi soluzione dovrà risolvere la specifica situazione creatasi e soddisfare le pretese di tutti gli attori, sia ricorrenti sia idonei, per non essere annullata ancora una volta dal Tribunale.