Da qualche ora il ministero dell’Economia ha autorizzato i posti da destinare ai vincitori del concorso per personale docente negli anni scolastici 2013/14 e 2014/15. Apparentemente si tratta di un’ottima notizia: peccato, però, che l’amministrazione continui ad ignorare la direttiva comunitaria sulle assunzioni.
Così, dopo aver abilitato negli ultimi 10 anni 300 mila insegnanti, a seguito anche di selezioni universitarie e di tirocini nelle scuole, mentre altri 130 mila aspiranti sono in questo momento valutati delle commissioni per l’accesso ai Tfa su un fabbisogno di 20 mila posti disponibili, il Miur si dimentica di loro e rimette tutto in gioco.
“Certo che quando viene ufficializzata la notizia dell’assunzione di nuovo personale nella pubblica amministrazione, in particolare nella scuola, il sindacato dovrebbe gioire e rivendicare il merito di un’inversione di tendenza – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato ai quadri e direttivi della Confedir – rispetto ai tagli inferti con 200 mila posti cancellati negli ultimi sei anni. La gioia dovrebbe essere ancora più grande alla luce della spending review che si abbatte sugli statali. Tuttavia è un sorriso amaro quello che appare sulla faccia dei precari della scuola”.
A tal proposito, l’Anief ricorda che questi docenti non di ruolo per tanti anni si sono “caricati” sulle spalle le sorti dell’istruzione italiana: facendosi assumere da supplenti, hanno infatti permesso il regolare insegnamento nelle nostre scuole ed in molti casi la continuità didattica che altrimenti non sarebbero state possibili. Questi precari hanno di fatto tappato enormi “buchi” in organico, in attesa della loro assunzione in ruolo che però per la gran parte non è mai arrivata.
“Questo è avvenuto perché ancora oggi, caso unico in Europa, l’Italia si ostina a non applicare, per espressa deroga di legge, la direttiva comunitaria che combatte l’abuso dei contratti a termine – sottolinea Pacifico – . E questo è avvenuto malgrado l’Anief abbia denunciato da tempo la grave anomalia alla Commissione Europea. Tutto ciò è ancora più paradossale, perché avviene proprio nel momento in cui l’Istat rileva il più alto tasso di precarietà e mancato impiego tra gli under 25 ed i laureati”.
Anche di queste ingiustizie e contraddizioni si parlerà il 22 settembre a Roma, durante il seminario sulla legislazione italiana riguardante il reclutamento del corpo insegnante, in occasione della manifestazione dei precari proprio contro il concorso truffa.