Concorsi

Concorso docenti: anche in Trentino e Valle d’Aosta neo-laureati e prof di ruolo esclusi

L'Anief li farà partecipare, perché la scelta del Miur di non ammetterli è illegittima.

Anche per le regioni autonome, come il Trentino e la Valle d’Aosta, il bando di concorso a cattedre ed i relativi decreti attuativi non si discostano da quello pubblicato per il resto della nazione: i laureati dell’ultimo decennio ed il personale di ruolo ne rimangono ingiustamente esclusi”. A renderlo noto è oggi il sindacato Anief, che conferma di voler censurare questa decisione illegittima producendo ricorso formale e permettere loro di partecipare alle prove con riserva.

Il giovane sindacato si schiera dalla parte del diritto e denuncia una disparità di trattamento tra candidati che sono in possesso dello stesso titolo di accesso alla procedura concorsuale (laurea o abilitazione) e che hanno diritto a partecipare al di là dell’anno di conseguimento dello stesso titolo o dello status ricoperto. Il bando di concorso, infatti, in maniera irragionevole e arbitraria, esclude sia i laureati tra il 2001 e il 2012 (art. 2, c. 3, lettera b), sia i docenti di ruolo (art. 2, c. 6). Il Miur, con eccesso di potere, riprende le vecchie disposizioni (art. 2) del decreto interministeriale n. 460/98 nell’elencare i titoli di ammissione al concorso, quando in previsione dei concorsi che sarebbero stati banditi nel 2002 (art. 1) aveva previsto come titolo di accesso valido, in deroga all’abilitazione prescritta, la laurea conseguita dagli iscritti a corsi accademici quadriennali entro il 2001-2002, quinquennali entro il 2002-2003, sessennali entro il 2003-2004.

Sono trascorsi dieci anni da quella previsione che tutelava addirittura chi doveva ancora conseguire il titolo al momento dell’emanazione del decreto interministeriale, e sarà facile dimostrare non soltanto l’irragionevolezza della limitazione odierna ma anche la violazione di diversi articoli della Costituzione (artt. 3, 54, 97)”, spiega il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico. Che aggiunge: “se si accetta la deroga al principio di ammissione dei soli abilitati, non si può impedire ragionevolmente di far partecipare il candidato laureato in possesso di titolo di accesso valido per le vecchie SSIS o per il nuovo TFA. Né appare legittimo vietare la partecipazione al personale abilitato assunto a tempo indeterminato, specie se in esubero o in altro ordine di scuola”.

Pertanto, il sindacato consiglia a tutti i candidati in possesso di un titolo di studio che gli permetterebbe di accedere al Tfa, di inoltrare regolare domanda al concorso attraverso il sistema on-line (art. 3, c. 3) o in cartaceo (fornito dall’Anief), nel caso in cui il sistema informativo gli precluderà l’inserimento della domanda. Contestualmente, i candidati oggi esclusi sono invitati ad avviare le procedure per ricorrere al Tar Lazio al fine di chiedere, in via cautelare, l’inserimento con riserva negli elenchi regionali degli ammessi alle prove preselettive. Partecipare è semplice: basta inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., indicando i propri dati anagrafici ed i propri recapiti telefonici, per richiedere le istruzioni operative per ricorrere e ricevere l’eventuale modello di domanda di partecipazione.

In questo modo, dopo aver fatto partecipare i precari all’ultimo concorso a dirigente scolastico a dispetto di un regolamento ministeriale che violava una precisa direttiva comunitaria, e aver garantito il trasferimento a “pettine” dei docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento contro una legge incostituzionale, l’Anief permetterà anche ai giovani laureati e ai docenti già di ruolo di accedere al concorso a cattedra appena pubblicato. Come previsto dalla legge. E dalla Costituzione italiana.