Il sindacato fa il punto della situazione sui tanti concorsi regionali in fase di stallo: a questo punto occorre aspettare l'esito di tutti gli appelli. Ma anche provvedere da subito all'assunzione degli idonei e rinnovare la procedura concorsuale per tutti i ricorrenti, sottoposti ad una prova preselettiva viziata da irregolarità e quiz errati.
La pubblicazione da parte del Miur degli organici regionali dei Dirigenti Scolastici conferma quello che l'Anief sostiene da tempo: complessivamente sono privi di DS oltre 1.100 istituti, a cui bisogna aggiungere le quasi 600 reggenze per le scuole sottodimensionate e alcune centinaia di disponibilità che annualmente si vengono sistematicamente a verificare. È evidente che se una scuola su quattro in Italia è priva della sua guida naturale, il capo d'istituto, divenuto praticamente indispensabile con l'entrata in vigore dell'autonomia scolastica, il Ministero dell'Istruzione non può più permettersi alcuna battuta a vuoto.
A complicare la situazione vi è lo stato di stallo in cui versano diversi concorsi proprio per diventare dirigente scolastico: dopo l'annullamento del Consiglio di Stato delle prove scritte, a Milano, nei locali dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, domattina, 19 luglio, si effettueranno le operazioni di sostituzione delle buste oggetto di contestazione nella sentenza n. 03747/2013 del Consiglio di Stato (sezione sesta) e di ricostituzione dei plichi riguardanti le prove scritte del concorso per selezionare 355 nuovi DS.
Nel frattempo, si attende la sentenza del Consiglio di Stato per le irregolarità ravvisate nel concorso della Calabria. Solo in autunno si conoscerà il destino dei ricorsi presentati in Toscana. E anche in Molise i tempi si sono allungati, con lo slittamento delle prove a dopo l'estate.
"Il problema - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - è che nel frattempo l'anno scolastico sarà iniziato e non si possono lasciare scoperte, senza dirigente, 2 mila scuole. Tanto vale, a questo punto, aspettare che si conoscano le sentenze di tutti gli appelli in corso. Ma, da subito, bisogna pure garantire l'assorbimento dei candidati idonei che hanno dimostrato di meritare la dirigenza superando tutte le prove cui sono stati sottoposti. E, nel contempo, permettere ai ricorrenti che sono stati danneggiati su tutto il territorio nazionale, già a partire dalla prova preselettiva palesemente viziata da errori e irregolarità, di ripetere la procedura concorsuale".
"Vale la pena ricordare - conclude Pacifico - che sulla vicenda dell’esclusione viziata da una serie di sbagli, anche grossolani, ed errori formali nella prova preselettiva svolta nell'ottobre del 2011, c'è un ricorso dell’Anief pendente per oltre 2mila ricorrenti che attendono risposte dalla giustizia italiana".