Per venire incontro alle numerose richieste di consulenza in merito ai ricorsi per la partecipazione al Concorso a cattedra saranno a disposizione di tutti gli interessati sportelli di consulenza straordinaria aperti su tutto il territorio nazionale durante il periodo natalizio.
Di seguito i link agli sportelli aperti sul territorio regione per regione, i link non ancora attivi verranno aggiornati a breve. Si potrà in ogni caso far riferimento anche alla Segreteria Nazionale per le consulenze sui ricorsi.
Concorso a cattedra – Il Ministro Profumo continua a fare pasticci: i ricorrenti ammessi con riserva che hanno superato le prove preselettive hanno il pieno diritto di accedere anche agli esami scritti. Ad estrometterli dalla procedura concorsuale può subentrare soltanto un’eventuale decisione di merito contraria emessa dal giudice amministrativo. L’Anief conferma inoltre la volontà di far partecipare alle prove scritte tutti coloro che hanno ottenuto tra 30 e 34 punti alle preselezioni.
Nel corso delle dichiarazioni rilasciate il 20 dicembre sul concorso a cattedra, il Ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, ha continuato fare pasticci. Confondendo ammessi, idonei e ricorrenti. Ma soprattutto, a precisa domanda su cosa si devono aspettare ora i candidati che sono stati ammessi attraverso le istanze cautelari, ha dimenticato di dire che il nostro ordinamento prevede che coloro che hanno ottenuto dai giudici l’ammissione con riserva a partecipare alle prove preselettive possono sicuramente partecipare – ovviamente se ammessi – anche alle verifiche scritte.
“L’unico atto che potrà decretare l’accettazione o meno del ricorso presentato dal nostro sindacato per tutelare il diritto di migliaia di docenti laureati negli ultimi dieci anni a partecipare alla procedura preselettiva – spiega Marcello Pacifico, presidente dell’Anief - è rappresentato solo dalla decisione di merito che emetterà il giudice amministrativo. Fino a quel momento i ricorrenti non possono essere esclusi. E quindi hanno diritto a prendere parte a tutte le prove in programma”.
Analogamente, l’Anief conferma la volontà, supportata da valide motivazioni giuridiche, di tutelare il diritto ad accedere alle prove scritte per tutti coloro che hanno ottenuto tra 30 e 34,5 punti alle preselezioni. Si tratta, infatti, di un’esclusione priva di fondamento, poiché la “soglia” di accesso introdotta dal Miur (pari a 35 punti su 50 totali) va ben oltre, in proporzione, ai 6/10 previsti dal Decreto Legislativo 297/94: una norma “faro” che costituisce, sino a prova contraria, il riferimento normativo cui fanno capo tutte le selezioni dei docenti nella scuola pubblica.
“Siamo di fronte – sottolinea Marcello Pacifico – ad una evidente alterazione delle indicazioni del legislatore. Tutti coloro che si sentono ingiustamente esclusi possono rivolgersi al nostro sindacato: riceveranno così le istruzioni operative, al fine di ottenere l’ammissione con riserva alle prove scritte la cui calendarizzazione è prevista per il 15 gennaio”.
Coloro che sono interessati ad avere informazioni, senza impegno nel fare o meno ricorso, possono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Grazie all’Anief ci saranno anche migliaia di giovani laureati e i docenti già di ruolo che il Miur aveva ingiustamente escluso.
Tra domani e dopodomani saranno oltre 320mila i candidati che si recheranno nelle 2.520 aule informatiche predisposte dal Ministero dell’Istruzione per partecipare alle prove preselettive e tentare di accedere al concorso: una procedura - che vede coinvolte quasi 260mila donne, con l’età media vicina ai quarant’anni e oltre la metà dei candidati concentrati al Sud per maggiore disponibilità di posti - che torna dopo 13 anni di assenza e servirà a selezionare 11.542 docenti distribuiti su tutti gli ordini scolastici. Alla fine tutti i laureati negli ultimi dieci anni e i docenti già di ruolo che, attraverso il patrocinio dell’Anief, hanno fatto ricorso al Tar del Lazio potranno partecipare alle prove e rispondere ai 50 quesiti a risposta multipla su capacità logiche e di comprensione del testo, competenze digitali e linguistiche.
Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, ricorda che “i giudici del Tar, come ha sempre sostenuto il nostro sindacato, hanno esaminato le leggi vigenti e appurato che il Miur non poteva escludere dal concorso degli aspiranti docenti solo perché il loro titolo era stato conseguito dopo un’artificiosa barriera cronologica, introdotta dagli organizzatori del concorso e posizionata tra il 2002 e il 2004. Anche perché in questo modo si sarebbe preclusa l’unica modalità per ringiovanire il corpo docente italiano, che con la media anagrafica superiore ai 50 anni si colloca tra le più alte al mondo”.
“Come non era possibile – continua Pacifico - lasciare fuori da un concorso della pubblica amministrazione del personale in possesso dei requisiti per accedervi, ma ‘colpevole’ di essere stato già assunto con altre mansioni: si sarebbe trattato del primo caso del genere nella storia delle selezioni pubbliche italiane. E questo il nostro sindacato non lo ha permesso”.
Anief ricorda a tutti i 2.000 ricorrenti laureati negli ultimi dieci anni che dovranno recarsi nelle sedi d’esame indicate negli elenchi forniti dal Miur: come indicato in una nota pubblicata nelle ultime ore dallo stesso Ministero dell’Istruzione, è bene che i partecipanti alle prove preselettive in programma in Campania, Liguria, Molise, Puglia, Sardegna e Toscana controllino nuovamente la data e il luogo di svolgimento dove sono stati destinati. A seguito di eventi inattesi collegati a cause di forza maggiore, in alcune località di queste regioni i calendari sono stati infatti ripubblicati.
Tutti i ricorrenti docenti di ruolo dovranno invece verificare sul sito internet dell’Ufficio Scolastico Regionale che ha gestito la domanda di partecipazione al concorso, quali sono le sedi espressamente destinate allo svolgimento delle preselezioni per i concorrenti esclusi dagli elenchi degli ammessi ma in possesso di provvedimento cautelare.
I ricorrenti di ruolo dovranno, inoltre, presentarsi presso le sedi di esame portando con sé, oltre che il documento di identità in corso di validità e il codice fiscale, anche una copia dell’atto giudiziario. Considerato che la presentazione del provvedimento giudiziario presso la sede di svolgimento delle preselezioni è richiesta dal Miur solo a coloro che non sono stati inseriti negli elenchi degli ammessi pubblicati dagli Uffici Scolastici Regionali, Anief invita inoltre tutti i ricorrenti già docenti di ruolo a scaricare, stampare e portare con sé il proprio provvedimento cautelare (link in fondo al comunicato).
Anief invita tutti i ricorrenti a segnalare prontamente qualsiasi eventuale anomalia legata alla procedura di svolgimento concorsuale, al fine di un intervento tempestivo mirato alla risoluzione della stessa. Per questo motivo, si evidenzia che il servizio di consulenza telefonica della segreteria nazionale sarà pienamente operativo negli orari e giorni di svolgimento delle prove.
Dopo i Tar della Calabria, della Lombardia e del Lazio, anche il tribunale amministrativo del Molise ha annullato la prova selettiva a seguito dell’accertamento di gravi vizi procedurali. Anief ribadisce la sua proposta politica: rifare le prove scritte e orali, ammettendovi tutti coloro che erano risultati idonei.
Mentre sulla liceità del concorso per Dirigenti scolastici si attende il responso definitivo del ricorso Anief, discusso lo scorso 22 novembre, dai tribunali amministrativi continuano a giungere sentenze di bocciatura di una selezione che si sta rivelando sempre più male organizzata e viziata da tante distorsioni. A partire dalla pessima composizione e organizzazione delle prove preliminari, impostate sulla base di un alto numero di quesiti scorretti. Passando per la composizione irregolare delle commissioni giudicatrici dei candidati. Sino agli errori riscontrati nel corso dello svolgimento delle prove scritte.
A questo punto, da troppi Tar sono giunte sentenze che hanno accertato le non più presunte irregolarità. E non si dimentichi che molti parlamentari, appartenenti anche a diversi schieramenti politici, hanno presentato delle precise interrogazioni sul tema per far emergere la verità.
“Per questi motivi – ricorda Marcello Pacifico, presidente Anief – il nostro sindacato ha chiesto da tempo una soluzione politica. Che guardi alla rinnovazione dell'intera selezione. Perché solo l’annullamento delle prove concorsuali e la conseguente ripetizione degli esami scritti ed orali potrà ridare dignità e credibilità al concorso per dirigenti scolastici”.
Anief lo dice da diversi mesi: “l’unica soluzione per evitare l’annullamento delle procedura, è quella di rifare le prove selettive. Facendovi accedere tutti candidati risultati ‘idonei’ che hanno fatto ricorso, come già avvenuto per l’ultimo concorso per la selezione dei presidi siciliani. È l’unico modo – conclude Pacifico – per rifare una graduatoria di merito, dopo aver finalmente valutato con obiettività le capacità concrete dei candidati”.
Anche stavolta i quesiti cominciano a “scricchiolare”, inoltre il Ministero annuncia che le sedi delle prove preselettive potranno cambiare sino all’ultimo momento. E migliaia di candidati ammessi dal Tar non sanno ancora dove devono andare.
L’organizzazione del concorso a cattedra si dimostra ogni giorno sempre più improvvisata: oggi il Miur ha comunicato che non vi sono più certezze nemmeno sulle sedi dove gli oltre 320 mila candidati dovranno recarsi il giorno della prova preselettiva. Sino all’ultimo momento, infatti, il Ministero dell’Istruzione ha fatto sapere che “il calendario della prova preselettiva potrebbe subire delle modifiche per sopraggiunta indisponibilità delle aule o per cause di forza maggiore legate all’organizzazione della prova medesima” e che pertanto si invitano “i candidati a voler controllare il calendario fino alla data prevista per lo svolgimento della prova”.
Inoltre già fioccano le prime critiche su alcuni quesiti dei test preselettivi, che non sarebbero impeccabili come aveva promesso il Miur. Come se non bastasse, sempre il Ministero dell’Istruzione non ha ancora dato indicazioni ai ricorrenti che hanno ottenuto, anche grazie all’Anief, il provvedimento cautelare dal Tar che permette loro di essere ammessi a svolgere la prova del 17 o del 18 dicembre.
Secondo Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, quanto sta accadendo “dimostra ancora una volta il dilettantismo del Miur nella gestione di questa prova concorsuale. La prova è nell’ammissione di queste ultime ore dei dirigenti ministeriali di non essere stati in grado di garantire l’ordinario svolgimento della selezione nelle sedi indicate da due settimane. Ma anche nelle segnalazioni di possibili errori all’interno dei quei quesiti che il Ministero si ostina a pubblicare senza risposta esatta. Tutto questo non fa altro che confermare i tanti dubbi che il nostro sindacato evidenzia da diverse settimane su questo concorso”.
“È evidente che dopo i proclami di fine estate, attraverso cui il ministro Profumo annunciava con fierezza il ritorno di un concorso a cattedra sulla base di regole trasparenti, modalità innovative e bassi costi, la realtà smentisce i buoni propositi: è chiaro per tutti che a dieci giorni dalle prove preselettive – conclude il presidente dell’Anief – , il clima è già avvelenato dalla presenza di antichi vizi e troppe omissioni”.