Ed è pazzesca l’idea di dimezzare il Fondo d’istituto per i coprire i tagli alla scuola. Appello ai sindacati: chiediamo uniti al Parlamento di eliminare il blocco degli aumenti automatici in busta paga.
L’Anief respinge in toto le proposte presentate da alcuni sindacati all’amministrazione con l’intento di recuperare gli scatti di anzianità bloccati per legge. Invece di chiedere al Parlamento modifiche alle norme, nel rispetto della Costituzione, si rivendica, di fatto, la chiusura degli istituti scolastici e l’applicazione dell’ennesima elemosina ai lavoratori del settore. Entrambe le richieste, presentate nei giorni scorsi da alcune delle organizzazioni sindacali per pagare l’ennesimo assegno ad personam ai dipendenti della scuola anche per il 2011, non risolvono dunque il problema del blocco delle progressioni di carriera.
“Con la Finanziaria del 2010, quindi per espressa volontà del legislatore, - sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief – è stato introdotto lo stop agli scatti automatici in busta paga per l’intero triennio scolastico 2010/2013. La novella è attualmente al vaglio dei giudici della Corte costituzionale, grazie anche a migliaia di ricorsi che il nostro sindacato ha organizzato nei mesi scorsi”.
“Stiamo parlando della Legge 122/2010 - continua Pacifico – che è anche la norma più brutta approvata in questa XVI legislatura. A sostenerlo non è solo l’Anief, ma anche molti altri. Come, ad esempio, i giudici dei quattro Tribunali amministrativi regionali che hanno evidenziato la sua violazione di 10 articoli della carta costituzionale, tra cui l’organizzazione, l’accesso e la valorizzazione di ogni cittadino al lavoro secondi principi che rispettino un minimo di dignità sociale e professionale”.
L’Anief reputa a questo punto opportuno che tutti i sindacati, unitariamente, chiedano un intervento al Parlamento per rendere recuperabile questo triennio di blocco stipendiale, anche ai fini della trasformazione di questi assegni una tantum in veri e propri scatti di anzianità. In modo da renderli utili anche alla progressione di carriera e all’incremento dell’assegno pensionistico.