Faenza, 3 settembre, ore 11.00.
Nell'affollatissima aula magna dell'istituto ITC Bucci di Faenza, sede scelta per lo svolgimento delle operazioni per l'assegnazione delle supplenze a Tempo Determinato di Sostegno, I e II grado per la provincia di Ravenna, è andata in scena la coraggiosa protesta del gruppo dei CPS e di tutti i precari iscritti nelle Graduatorie ad Esaurimento della Provincia. Durante le operazioni per l'assegnazione delle cattedre di Sostegno, all'ora stabilita (alle 11.00) e al rintocco della frase: "Questa e' la nostra risposta alla precarieta' a vita!", tutti i circa 350 docenti presenti (aderenti ai CPS, coordinati dal Prof. Edmondo Febbrari e non), si sono alzati in piedi e, in silenzio, hanno rivolto le spalle ai tabelloni con le graduatorie e le disponibilità delle cattedre. Per un lunghissimo minuto, nell'affollata sala è calato un profondo silenzio. Risuonavano solo i nomi dei convocati, scanditi dal Dirigente scolastico incaricato delle operazioni, il quale, insieme agli altri funzionari dell'Ambito Territoriale presenti, dopo un iniziale sconcerto, ha compreso subito ciò che stava succedendo ed ha atteso paziente. Al termine della protesta le convocazioni sono riprese con regolarità.
"Chiaramente la protesta non era rivolta né ai funzionari, che rispettiamo, né al nostro lavoro, che amiamo profondamente" dice il Coordinatore dei CPS di Ravenna, Prof. Edmondo Febbrari. "Si tratta d'altro. Il nostro intento era lanciare un forte segnale di discontinuità rispetto a questo assurdo sistema di assunzione "a tempo". Volevamo dare un segnale forte contro questa inaccettabile situazione di tagli, di continui blocchi di contratti, di mancati scatti di anzianità e di riduzione degli organici. Potete vedere anche le magliette che indossano alcuni docenti, con indicati gli anni di precarietà e di permanenza nelle graduatorie."
Anche la rappresentante regionale del sindacato ANIEF per l'Emilia Romagna, Prof.ssa Milena Manini, solidarizza con la protesta e plaude, anche un po' commossa.
"E' stata una iniziativa lodevole. Lo dimostra il fatto che nessun docente si è sottratto alla protesta. Questa è la solidarietà e la compattezza di docenti costretti spesso a vivere situazioni di difficili spostamenti, di scelte annuali, di cattedre "prese" e "rubate" ecc. I posti vacanti e disponibili per le assunzioni in ruolo ci sono, ANIEF lo sostiene da anni. Ma il Ministero, complice una serie di sciagurate scelte del passato, non ha voluto e non ha potuto assumere. Quest'anno, ad esempio è stato immesso in ruolo un docente ravennate che ha alle spalle 34 anni di insegnamento, tutti fatti con chiamate annuali e successivi licenziamenti alla fine dell'anno scolastico. Sono situazioni che non si sarebbero mai dovute accettare e che non si possono più sopportare. La normativa europea è chiara. Dopo tre anni di servizio deve scattare la stabilizzazione tramite l'assunzione in ruolo. Stiamo solo aspettando che la Corte Europea emetta la sentenza definitiva."