Il coordinamento dei precari di Ravenna si è recato il 5 dicembre, alle ore 15.30, insieme ad un gran numero di docenti a tempo determinato, presso la Ragioneria dello Stato, sita in via Rondinelli 6 a Ravenna, per manifestare contro il Governo che imperterrito continua a negare i diritti del personale docente precario. Si è svolto anche un incontro con gli alti dirigenti della Ragioneria ed un corteo, dalla sede d’incontro, alle ore 16.30, si è spostato sino alla centralissima Piazza del Popolo per far conoscere alla cittadinanza le ragioni della protesta. Con la nota del Miur del 13 novembre 2013 si conferma, infatti, l'accanimento contro i docenti precari ai quali viene negata la possibilità di monetizzare i soldi delle ferie non godute inerenti all'anno scolastico 2012/2013. Si tratta di un vero e proprio scippo nei confronti di questa categoria, peraltro falcidiata già dai precedenti governi, se si considera che la norma che vieta la monetizzazione delle ferie è entrata in vigore solo dal 1 settembre 2013. In pratica, si applica la retroattività all'insaputa degli stessi precari, nonostante che costoro, per lo stesso anno scolastico 2012/2013, avessero già firmato un contratto che prevedeva la corresponsione in moneta delle ferie non godute. Che dire! L'ennesima ingiustizia perpetrata contro una categoria di insegnanti, più di centomila in tutta Italia: categoria considerata essenziale ed indispensabile per il funzionamento stesso della scuola pubblica statale! E così, alla stortura, già sanzionata dalla Corte europea, della mancata stabilizzazione nei confronti dei docenti precari che hanno prestato servizio insegnando a scuola da più di tre anni, segue anche quella che ha il sapore di una vera e propria beffa. I precari di Ravenna, quindi, minacciano azioni legali contro il Ministero se non verrà fatta marcia in dietro. ANIEF ovviamente, non nuovo alle battaglie nei vari tribunali d'Italia, è con loro, e, senza mezzi termini, lo sarà anche in futuro, pronto a ristabilire la legalità. Già da tempo il giovane sindacato ha sollevato la questione dell’illegittimità di tale provvedimento e presenterà azioni legali per restituire il dovuto ai lavoratori della scuola.
"A quanto pare siamo stati in ferie a nostra insaputa! Ci tolgono quanto ci spetta." Questo è ciò che gridano a gran voce i precari. Ma purtroppo la politica, incapace di dare risposte serie ai lavoratori soprattutto in questi ultimi tempi, richiede sempre più sacrifici, sempre agli stessi: ai precari.