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Anief sostiene la marcia di Barbiana e la scuola dell'integrazione che dà forza ai deboli

Domani si svolge la Marcia di Barbiana: l’Anief dà il suo sostegno alle celebrazioni dell’operato di un sacerdote che ha incarnato al meglio i valori di chi crede in una comunità vera, democratica e arricchita da una scuola pubblica aperta a tutti. Attraverso un sano apprendimento e una accoglienza, formativa ma anche professionale, che non preveda mai differenziazioni locali o regionali.

Il passare degli anni non mitiga i valori. Perché la salvaguardia dei diritti, dell’uguaglianza e del progredire sociale sono auspici che non hanno tempo. Per questo l’Anief non può che dare il massimo sostegno all’XI Marcia di Barbiana, in programma domenica 20 maggio, in corrispondenza della nascita di don Lorenzo Milani, il fondatore negli anni Cinquanta della scuola divenuta negli anni il simbolo dell’istruzione aperta a tutti e dell’integrazione finalizzata a dare forza ai più deboli.

Per noi dell’Anief, quel sacerdote umile, confinato in Toscana, – ha detto il Presidente dell’Anief, Marcello Pacifico – ha incarnato al meglio i valori di chi crede in una comunità vera, arricchita da una scuola pubblica e aperta indistintamente a tutti. Il progetto educativo di don Lorenzo Milani si può paragonare alla nostra Costituzione: entrambi rappresentano delle pietre miliari del vivere civile. Che nessuno potrà mai scalfire”.

Per questi motivi il sindacato è convinto che il pensiero e l’operato di don Milani rimarranno sempre attuali. Come non invecchierà mai il suo splendido libro ‘Lettera a una professoressa’. Siamo di fronte a vite spese al servizio degli altri, percorrendo valori che in anni di crisi morale, prima ancora che economica, diventano probabilmente ancora più importanti.

Quelli espressi da don Milani sono riferimenti che ritroviamo per intero nell’articolo 3 della Costituzione, secondo cui le istituzioni – ha continuato il Presidente dell’Anief – devono farsi carico di rimuovere tutti quegli ostacoli economici e sociali che limitano di fatto i diritti di libertà e eguaglianza dei cittadini. La scuola ha l’obbligo di rimuovere quindi tutti quegli ostacoli che si frappongono per il pieno sviluppo della democrazia e della partecipazione attiva nella società da parte di studenti, famiglie ed insegnanti. Perché prevalga sempre la parità tra tutti, ad iniziare dal rispetto del loro diritto a migliorarsi attraverso un sano apprendimento scolastico e una accoglienza, formativa ma anche professionale, che non preveda mai differenziazioni locali o regionali”.

L’Anief raccoglie quindi pianamente l’appello degli organizzatori della Marcia di Barbiana, per i quali occorre continuare sempre a sperare in una scuola che formi menti, competenze e professionalità. E che rimanga un fondamentale veicolo di opportunità di realizzazione personale e di lavoro.