Nessun dubbio per la Corte d’Appello di L’Aquila sulle ragioni patrocinate dall’ANIEF a tutela del diritto dei docenti cancellati ad essere reinseriti in Graduatoria a Esaurimento. I nostri legali Walter Miceli, Fabio Ganci e Rodrigo Verticelli ottengono, con la professionalità che da sempre li contraddistingue, piena ragione in giudizio e la conferma che il MIUR, che aveva proposto appello avverso la già favorevole sentenza ottenuta dal nostro sindacato, ha commesso un vero e proprio illecito nell’impedire a una docente cancellata di potersi reinserire nelle Graduatorie di interesse violando la normativa primaria di riferimento.
La sentenza, chiara e articolata nelle sue motivazioni che recepiscono in toto quanto da sempre sostenuto dall’ANIEF, chiarisce che la “riconfigurazione delle graduatorie provinciali, appunto da permanenti a esaurimento, non implica tuttavia ex se – in assenza di un’esplicita scelta di campo del legislatore tesa a conformare la valenza giuridica di dette graduatorie a esaurimento – la totale immobilità e/o la cristallizzazione di queste ultime, atteso che i limiti sono solo quelli chiaramente imposti dal legislatore” e confermando che “la possibilità di “reinserimento” è espressamente prevista appunto dall’art.1 comma 1 bis del D.L.97/2004, convertito in l. n°143/2004, e ciò coerentemente con la già indicata ratio del nuovo sistema, di creazione di un meccanismo sì tendente all’esaurimento delle graduatorie, ma al tempo stesso anche di salvaguardia delle posizioni dei soggetti inclusi in base all’originaria regolamentazione”.
La cancellazione definitiva dei docenti che non producono domanda di aggiornamento, dunque, è stata ritenuta dalla Corte d’Appello di L’Aquila palesemente “viziata, per essere stata adottata sulla base di decreti ministeriali da ritenersi, in via incidentale, illegittimi, non potendo un decreto ministeriale negare il diritto al reinserimento nelle graduatorie previsto dalla legge”.
Nuovo soddisfacente successo targato ANIEF, dunque, con relativa condanna del MIUR appellante al pagamento delle spese del grado, quantificate in complessivi €. 3.310,00, oltre spese generali.