In merito alle affermazioni riportate, Anief ricorda come sono ancora attivi e non sono mai stati annullati i commissariamenti sul pettine che hanno disposto l’inserimento di oltre 3.000 ricorrenti nelle province di coda da cui potrebbe essere disposto un certo numero di immissioni in ruolo retrodatate.
E in verità entro fine settimana, comunque, saranno date disposizioni precise anche a coloro che non hanno un commissariamento attivo ma hanno maturato il diritto, ricorrendo con l’Anief al Tar Lazio e al PdR per reclamare l’immissione in ruolo per il biennio 2009-2011 alla luce del punteggio dichiarato all’atto del precedente aggiornamento.
Gli stessi anomali e inconsueti appelli di sindacalisti o politici al Presidente del Tar Lazio confermano quanto, dopo la bufala del maxi punteggio ai residenti, siano fuorvianti le (dis)informazioni fornite e come oggi si vorrebbe imporre un nuovo inutile tormentone estivo condito da parole in libertà.
Capiamo la difficoltà di chi ha perso una battaglia politico-sindacale dove o aveva scommesso tutto il proprio successo o aveva fatto investire ingenti risorse, e deve ora rispondere ai colleghi che ha illuso o millantato ma, almeno, consigliamo di avere l’accortezza di lascare liberi i tribunali di decidere nelle forme previste dalla Costituzione. Anche noi, attendiamo da mesi altre sentenze definitive sul salva-precari, ad esempio, ma non gridiamo né al complotto né allo scandalo. Certo, sarebbe anche il momento di finirla di discutere la questione coda-pettine dopo la sentenza della Consulta, ma ognuno è libero di parlare e straparlare quanto vuole, anche vanamente, per fortuna.