Pronti i primi ricorsi ex 700 per i ricorrenti pettine. Il sindacato chiede all’amministrazione, in autotutela, l’assunzione degli aventi diritto. In caso contrario, il Miur sarà responsabile del possibile licenziamento dei docenti assunti su graduatorie illegittime 2009/11 per colpa della politica del Governo.
Avevamo detto come la questione coda-pettine, per l’Anief, fosse chiusa con la sentenza n. 41 della Corte Costituzionale, ma alcune forze politiche (la Lega del senatore Pittoni) e altre forze sindacali (Cislscuola e Gilda insegnanti) hanno continuato in questi mesi ad opporsi alla naturale risoluzione del contenzioso seriale promosso dall’Anief avverso il trasferimento in un’altra provincia del personale docente, tanto che l’atteso confronto dell’Anief con il Miur non ha prodotto il ravvedimento necessario dell’amministrazione. Questo, pertanto, è l’ultimo appello che l’Anief muove al Miur perché in autotutela provveda a inserire a pettine - al netto di coloro che hanno ottenuto tale inserimento grazie al commissariamento attivo - tutti i ricorrenti al Tar Lazio e al PdR che hanno manifestato l’intenzione di trasferirsi all’atto dello scorso aggiornamento e a immettere in ruolo in surroga gli stessi aventi diritto per evitare il possibile licenziamento degli assunti negli aa. ss. 2009-2010 e 2010-2011 da graduatorie illegittime, annullate dalle Corte Costituzionale, come ribadito dal comma 8, articolo 16 del Decreto Legge 6 luglio 2011, n. 98 coordinato con la Legge di conversione 15 luglio 2011, n. 111, in quanto dovrebbero nei ricorsi al giudice del lavoro essere citati necessariamente come contro-interessati, visto che dovrebbe essere autorizzata una seconda assunzione per lo stesso posto vacante. E’ evidente di chi sarebbe la responsabilità politica e sindacale di questo scenario che l’Anief ha sempre voluto evitare per non penalizzare chi, comunque, aveva avuto un contratto dall’amministrazione. Speriamo che prevalga in queste ore il buon senso e non l’ennesimo atteggiamento ostruzionistico finalizzato soltanto alla creazione di nuovi disastri. Soltanto il Miur può autorizzare posti in surroga, preso atto degli errori commessi senza prestare più ascolto ad atteggiamenti e suggerimenti irresponsabili.